Dopo la recente richiesta, arrivata direttamente da Caivano, di don Patriciello alla premier di oscurare i siti pornografici ai minori, se ne anche per capire gli effetti su quella che sembra essere una diffusa diseducazione sessuale. La ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella sta valutando la possibilità di un blocco dell’accesso ai siti per i minori. Il governo, presente in gran numero a Cernobbio, per partecipare al Forum Ambrosetti, risponde alla tematica. “Oggi la possibilità dei ragazzi di poter accedere a qualsiasi sito è un problema – dice il ministro Zangrillo – dobbiamo cercare di evitare che il proibizionismo abbia reazioni non troppo felici. Siamo impegnati a capire dal punto di vista culturale cosa possiamo fare e quali sono le soluzioni”. “Proibizionismo? Stiamo parlando di altra materia, lo Stato deve tutelare i piu deboli” risponde il ministro del Made in Italy Adolfo Urso. “Sì, è molto un tema di autodisciplina, come sempre tutte le agenzie di senso, cioè la famiglia, la scuola, ovviamente il governo, ovviamente il legislatore, devono misurarsi e cercare di trovare un’equa misura, non esiste la censura ma esiste una protezione per i minori che è fondamentale garantire – ha commentato la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. Non tutti i ministri hanno risposto alla domanda, alcuni hanno preferito non commentare come il titolare dell’Istruzione Valditare e il Guardasigilli Carlo Nordio: “E’ un argomento molto complesso, adesso sarebbe improprio occuparsene” ha sviato il ministro della Giustizia. Tra le opposizioni il leader di Azione Carlo Calenda rivendica la proposta di legge fatta dal suo partito: “Oggi ci sono agenzie che certificano il dato anagrafico, di questa cosa si sta discutendo in tutti i paesi. La fase in cui i social erano un mondo a parte senza regole deve finire”. “Avrei chiesto a tutte le forze scolastiche di dedicare la prima settimana fermandosi un attimo e affrontare tutte queste tematiche” ha invece risposto il leader M5s Giuseppe Conte.
di Daniele Alberti ed Edoardo Bianchi
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