Su Clubhouse la festa è finita: ricomincerà?

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Su Clubhouse la festa, per adesso, è finita. Ci sono ancora delle stanze, le room, dove quelli sul palco, cioè con il microfono aperto, si aggirano perplessi e malinconici come se vedessero i piatti di plastica con rimasugli di torta e i bicchieri accartocciati con il resto dello spumante. Ieri mi sono affacciato in una stanza, qualche settimana fa di un certo successo, ribattezzata con ironia “roominanti latitanti”. Dove stanno tutti? Dove, quelli che ti cercavano per avere un invito per accedere alla app più ambita del 2021? Dove Elon Musk che fa il pienone, che qui sono cinquemila persone, e invita Vladimir Putin? Dove è Fiorello? E con lui tutti gli altri super vip che nei primi giorni stavano sempre qui e tu agganciavi la stanza e li potevi ascoltare dal vivo mentre cazzeggiavano. Era una bella sensazione. Chissà, magari tornano. O magari no. 

Alcuni sono atterrati su Twitter dove fanno lo stesso programma ma con un pubblico più largo (Clubhouse è ancora solo per possessori di iPhone); oppure su Discord, dove ieri per esempio Mark Zuckerberg si è lasciato intervistare, in audio, dal giornalista tech Casey Newton. Altri da oggi potranno fare i loro programmi in diretta solo voce su Facebook che ha approntato una serie di nuove funzionalità identiche come fa ormai da un decennio a questa parte: copia, a volte con successo, altre no. E poi la pandemia sta finendo, tra poco riprenderemo  ad uscire di casa: probabilmente per ascoltare qualcuno preferiremo vederlo di persona. Resisterà Clubhouse? Alcuni dicono di no. Del resto finora è stata scaricata da meno di venti milioni di volte, nelle stesso periodo TikTok ha aggiunto 500 milioni di utenti: non c’è partita. 

Insomma non sarebbe la prima volta di un innamoramento collettivo per una nuova app, la sfida finale a Facebook, che poi sparisce come una meteora. E’ già successo (vi ricordate di Meerkat? No, appunto). Ma per il funerale secondo me è presto. La startup ha aperto un nuovo round di investimento di 200 milioni di dollari che porta la valutazione a 4 miliardi, il triplo di gennaio quando la app è arrivata in Italia. Con quei soldi presto arriverà una versione Android e un sistema che consentirà ai conduttori più bravi di guadagnare soldi con le loro dirette. Potrebbe ancora farcela. Oppure no. Però se adesso la vita social è anche audio sappiamo di chi è il merito. 

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