Sudafrica, intrighi e morti misteriose nella nazione zulu

Pubblicità
Pubblicità

Il secondo lutto in poche settimane scuote l’etnia zulu in Sudafrica. E apre scenari pieni di incognite sul futuro della comunità più numerosa fra quelle che compongono la nazione arcobaleno. E’ spirata improvvisamente, giovedì sera, la regina Shiyiwe Mantfombi Dlamini Zulu, 65 anni, reggente del gruppo dopo la morte del marito, il re Goodwiil Zwelithini, avvenuta il 12 marzo. “Il Signore soltanto può conoscere il numero dei giorni che uno ha a disposizione”, ha detto il primo ministro nella tradizione zulu Mangosuthu Buthelezi, che di anni ne ha 92, dando la notizia. “E’ una terribile sorpresa”.

Sessantacinque anni, terza consorte di Goodwill Zwelithini, era la “moglie preferita”, fra le sei del defunto sovrano: era di sangue reale e quindi adatta ad avere un figlio di sangue blu come successore, si disse all’epoca del loro matrimonio del 1977. Nata in eSwatini, la nazione confinante, del 1956, impegnata da sempre a calmare gli animi della famiglia, era destinata, in caso il re fosse mancato, a scegliere il nuovo sovrano. Ma quando il momento è arrivato, le cose non sono andate come previsto: da settimane infatti giravano voci di una congiura di palazzo contro la sovrana.

Sudafrica, muore il re degli zulu. Dalle vergini alla caccia al migrante, mezzo secolo di storia

Gli ingredienti del dramma del resto ci sono tutti. Due sorelle della regina, le principesse Mbonisi e Thembi, secondo quello che diceva proprio Buthelezi all’inizio di aprile, stavano facendo consultazioni parallele: “Il potere di farlo è solo della reggente”, denunciava allarmato il premier. Nei giorni scorsi lo stesso Buthelezi aveva detto al giornale Sowetan che ci sarebbero anche registrazioni di conversazioni compromettenti. “E’ una cosa sgradevole e divide la famiglia. Oltretutto è un modo per minare alla base la regina, che in questo momento è a capo della nazione”.

I timori di Buthelezi hanno presto trovato conferma: dopo poco la regina, portata in ospedale, prima a Durban e quindi trasferita a Johannesburg, è morta. Al centro dei giochi ci sarebbe il destino di colui che è probabile nuovo re, il primo figlio di Zwelithini, Misuzulu, 47 anni di età, che dovrebbe essere nominato dopo tre mesi dalla data della morte del padre, il re.

Per gli zulu si annunciano dunque tempi duri: re Goodwiil Zwelithini del resto era al potere dal 1968 ed era un abile negoziatore, nonché uno spregiudicato politico. Era riuscito a ottenere molto ai tempi dell’apartheid e anche dopo. Nel 2004, poi, aveva riportato a galla costumi degli Anni ’40, come la Festa delle vergini; si era detto d’accordo con quelli che attaccano gli immigrati, definendoli “pulci” e “formiche”; si batteva per avere più terra per gli zulu, alleandosi anche con la destra afrikaner.

Oggi la sua eredità politica e terrena fa gola a molti: primi fra tutti i benefici che il sovrano può avere, inclusi il Ingonyama Trust, con milioni di ettari di terreno e un budget di 71 milioni di rand per il mantenimento della reggia dove vive la famiglia reale. Fino alla settimana scorsa “la regina aveva consultazioni con tutti, anche con le due sorelle, della reggia dove viveva. Ora i famigliari devono chiarire la loro posizione davanti alla nazione zulu e non creare altre confusioni”. Il dramma potrebbe essere solo all’inizio.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *