La responsabilità per la cessione dei crediti legati al Superbonus scatterà solo per dolo o colpa grave. E’ la mediazione siglata stamane in Senato tra il governo e i gruppi parlamentari, un accordo in extremis che dovrebbe consentire la votazione in giornata del decreto Aiuti bis da 17 miliardi varato dall’esecutivo ad agosto. Ad annunciare l’intesa sono i relatori del provvedimento, Luciano D’Alfonso e Daniele Pesco, dopo che il testo è stato al centro di un duro braccio di ferro per tutta la giornata di ieri.
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L’obiettivo è alleggerire la responsabilità solidale per chi ceda crediti legati al bonus edilizio al 110%, in modo da sbloccare le cessioni e far ripartire un sistema che si è inceppato. Il governo, rappresentato nella mediazione dal sottosegretario Federico Freni, ha tenuto il punto sulla necessità di far rispondere i cedenti che abbiano agito con dolo o colpa grave. Dunque, se scatta il recupero degli importi riconosciuti come crediti fiscali relativi al Superbonus ne rispondono, oltre al beneficiario, anche il fornitore che ha applicato lo sconto e i cessionari del credito, ma solo nei casi di dolo o colpa grave, ossia nei casi in cui si siano resi responsabili di una truffa.
Superbonus, mediazione per sbloccare i crediti: responsabilità solo per chi truffa
Inoltre l’emendamento stabilisce che per i crediti maturati prima di novembre 2021, quando per limitare le truffe sono stati introdotti obblighi di acquisizione di visti di conformità, asseverazioni e attestazioni, chi ceda il credito – a meno che non sia una banca, un intermediario finanziario o un’assicurazione – possa godere della limitazione di responsabilità solo se acquisisca la documentazione richiesta dal decreto dello scorso anno, a partire proprio dai visti di conformità.
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