Superbonus, il governo allenta le limitazioni sui crediti. Per le banche più facile cederli

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ROMA – Il governo sblocca la cessione dei crediti d’imposta del Superbonus. Prova a salvare migliaia di crediti ‘incagliati’ e scongiurare il fallimento di medie e piccole imprese edili. Con una norma, frutto di una lunga e sfiancante mediazione tra il ministero dell’Economia e i partiti di maggioranza, che amplia di molto la platea dei cessionari, escludendo solo i consumatori.

Fino all’ultimo i gruppi provano a ottenere di più, almeno allargare le garanzie per chi acquisti i crediti, ma il governo ha fissato paletti ben precisi e tiene il punto: per il bonus al 110% non possono essere stanziati nuovi fondi né concesse altre proroghe.

Quale la novità? La cessione dei crediti si allarga a società, professionisti e partite Iva. La norma è la riformulazione di un emendamento di maggioranza al decreto Aiuti, che prevedeva la possibilità per le banche di cessione solo ai “clienti professionali”.

Ora invece gli istituti potranno cedere sempre i crediti derivanti da Superbonus e altri bonus edilizi a soggetti non rientranti nella definizione di consumatori o utenti “retail”, che abbiano un conto corrente presso la stessa banca. In una prima versione il ministero dell’Economia limitava lo spettro solo alle comunicazioni di prima cessione o di sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate dal primo luglio 2022.

La ‘tagliola’ di una data così stringente scompare, su pressione dei partiti, nella versione finale. Per effetto della nuova norma, viene spiegato, le banche potranno spalmare su un’ampia platea decine di miliardi ora bloccati e riaprire così anche a nuove pratiche. Ma oltre il governo non intende andare.

Fino a notte fonda i gruppi, dal battagliero M5s al Pd, da Fi alla Lega, provano a ottenere almeno un elemento in più. E cioè l’esclusione della responsabilità solidale a carico degli enti creditizi cessionari. I relatori Alessandro Cattaneo (FI) e Ubaldo Pagano (Pd) spingono per una mediazione, ma il governo dice no.

Il braccio di ferro alimenta tensioni e il M5s tiene alta la guardia: «Stiamo verificando con i soggetti interessati che davvero la proposta del governo risolva i problemi», dicono fonti pentastellate a tarda sera. Gli ex Cinquestelle di Alternativa nel pomeriggio arrivano a occupare i banchi della presidenza delle commissioni che esaminano il decreto Aiuti, per protesta.
Il Superbonus di sicuro non smetterà di far discutere.

La Commissione banche, dopo aver ricevuto “segnalazioni ed esposti”, ha avviato un’indagine proprio sulla cessione dei crediti dei bonus edilizi, con un questionario inviato a 11 banche, più Cdp e Poste. E Confartigianato stima che con i 5 miliardi di crediti incagliati nei cassetti fiscali delle imprese, che non riescono a cedere alle banche, sono a rischio 47mila posti di lavoro.

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