Svizzera-Spagna, Petkovic: “I quarti non ci bastano”. Luis Enrique: “Nessuno è meglio di noi”

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SAN PIETROBURGO – Attenzione a come prenderla, perché tra Spagna e Svizzera ci sono senz’altro dei disvalori tecnici ed economici e gli iberici sono senz’altro favoriti, ma intanto gli elvetici sono anni che non sbagliano un colpo, visto che dal 2014 hanno sempre superato la fase a gironi raggiungendo l’obiettivo che si erano dati e mancando di pochissimo il passo successivo: l’immeritata sconfitta mondiale con l’Argentina al 118′ e quella europea ai rigori con la Polonia bruciano ancora moltissimo. Al contrario la Spagna è reduce da tre sonori fallimenti: dal titolo europeo del 2012 che ha chiuso l’età dell’oro cominciata nel 2008, non ne ha più azzeccata mezza.

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Luis Enrique: nessuno meglio di noi

Ma adesso la Spagna è una squadra nuova, diversa, fresca, giovane, senza più i vecchi leader (sono sopravvissuti soltanto Busquets e Jordi Alba) e Luis Enrique punta su questo per avanzare la candidatura alle semifinali. “Non so se siamo favoriti”, dice il ct nella luce estiva delle notti bianche di San Pietroburgo. “Posso dire che abbiamo una squadra molto forte e lo abbiamo dimostrato nelle ultime partite: è difficile batterci e da qualche gara stiamo giocando bene. Ora vogliamo andare avanti”. Domanda preciso: ha visto squadre migliori della vostra, finora? Riposta secca: “No”.

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I trascorsi recenti in equilibrio

Spagna e Svizzera si sono incontrate di recente in Nations League: a Madrid è finita 1-0 per gli spagnoli e a campi invertiti è stato un pareggio, ma in assoluto sono state due gare molto equilibrate. “La cosa buona, o la disgrazia, è che ci conosciamo benissimo. Loro pressano, attaccano, sono un avversario difficilissimo da affrontare”. Ma la Spagna gioca in allegria, ha già coinvolto 21 dei 24 giocatori della rosa (tutti meno i due portieri di riserva e il difensore Llorente) e Luis Enrique programma altri cambi, perché ha un batteria di ali che schiera a staffetta stroncando le resistenze degli avversari. “Deciderò con calma chi mettere  dall’inizio. Ho l’imbarazzo della scelta”.

Xhaka squalificato, che guaio per Petkovic

La Svizzera ha invece un problema enorme, cioè l’assenza per squalifica del capitano Granti Xhaka, il leader tecnico e morale della squadra. “Verrà con noi in panchina e saprà rendersi utile anche così”, dice Vladimir Petkovic. “Siamo una squadra che funziona bene insieme e se manca uno gli altri dovranno dare il dieci per cento in più”. Al posto del primo obiettivo di mercato della Roma dovrebbe giocare il possente Zakaria, mastodontico mediano del Borussia Moenchengladbach. “Noi siamo ottimismi, sappiamo la forza della Spagna ma vogliamo andare avanti, sappiamo di poterlo fare”.

Petkovic: “I quarti non bastano”

La vittoria sulla Francia negli ottavi di finale ha eccitato la Svizzera più di quanto il calcio, che non è certo lo sport nazionale, sia mai riuscito a fare da quelle parti. “E’ vero, abbiamo  vissuto momenti di grande emozione e soddisfazione. Ma ora dobbiamo mettere queste sensazioni da parte perché, al punto in cui siamo, non posso dirmi soddisfatto: per me il prossimo impegno è sempre quello più importante. In poche parole, noi vogliamo vincere, anche se troveremo di fronte un’altra delle favorite, ovvero la Spagna. Abbiamo la possibilità di ottenere un risultato storico, e vogliamo riuscirci”.

L’incubo del Covid, San Pietroburgo in ginocchio

A San Pietroburgo è tuttavia la pandemia l’argomento del giorno, con gli ospedali pieni, l’impennata dei contagi in picchiata e una media di 100 morti ogni 24 ore. Allo stadio potranno comunque entrare 32 mila spettatori, anche se se ne aspettano molti di meno, con circa un migliaio di arrivi da Spagna e Svizzera. Non ci sono comunque grande limitazioni: le autorità locali si sono limitate a imporre la chiusura dei ristoranti, che in Russia sono spesso aperti 24 ore su 24, alle due di notte. In giro si va senza mascherina.

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