Symbola, dall’economia circolare alle biciclette e al biologico: i primati italiani che anticipano il Green New Deal

Pubblicità
Pubblicità

ROMA – Ci sono molte aziende italiane, tra le quali anche alcune piccole, che non hanno aspettato il Green New Deal per diventare campioni dell’economia circolare, o dei prodotti biologici, o di sostenibilità. Ci sono primati che l’Italia vanta anzi da tempo, e che anche quest’anno la Fondazione Symbola, presieduta da Ermete Realacci, racconta nello studio “L’Italia in 10 selfie”, presentato stamane nella Sala Stampa estera a Roma, con la partecipazione di Marteen Van Aalderen, presidente Stampa Estera, Marina Sereni, viceministro Esteri, Roberto Cingolani, ministro della Transizione Ecologica.

A fronte della missione comune di far ripartire l’economia in modo inclusivo e sostenibile, afferma Realacci, “L’Italia può dare un contributo importante a questa sfida in tanti settori in cui è già protagonista, come raccontiamo in questo dossier, legato ad un modo di produrre attento alla qualità, all’ambiente, alle relazioni umane. Un’economia più forte e insieme più sostenibile: a partire dall’economia circolare che ci vede raggiungere risultati doppi rispetto alla media europea e molto superiori a quelli di tutti i grandi Paesi. L’Italia può essere un avamposto di quell’economia più forte e insieme più sostenibile e a misura d’uomo. L’Italia è spesso in grado di vedere i propri mali, senza affrontarli, ma è incapace di leggere i propri punti di forza, come ha ricordato il presidente Draghi. Eppure non c’è niente di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c’è in Italia. Questi dieci selfie dimostrano alcuni dei talenti che possiamo mettere in campo”.

Green&Blue

Ed ecco i primati italiani, alcuni dei quali non troppo noti, perché se è più facile pensare all’eccellenza italiana nel campo della moda o dell’agroalimentare, non lo è, per esempio, in quello delle energie rinnovabili, eppure è italiano il più grande operatore al mondo nelle rinnovabili. L’Enel, ricorda il rapporto di Symbola, anche per questo, è la società elettrica privata più capitalizzata nelle Borse europee. Ed è una vera multinazionale, con impianti eolici, solari, geotermici e idroelettrici che funzionano non solo in Europa ma anche in Asia, Oceania, Africa e Americhe.

Si parla ormai da qualche anno anche del primato italiano nell’economia circolare: l’Italia è quasi una “superpotenza” con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità di rifiuti, il 79%, il doppio delle media europea, e per questo risparmia 63 milioni di tonnellate, equivalenti di tonnellate di CO2. 432.000 imprese hanno investito nel periodo 2015-2019 in prodotti e tecnologie green. Sono quelle che innovano di più, esportano di più, producono più posti di lavoro.

Leadership (o quasi, siamo al secondo posto nel mondo secondo uno studio dell’Università di Oxford) nella capacità di esportare prodotti green tecnologicamente avanzati. Le industrie che hanno investito in questo campo sono oltre 432 mila, il 31,2% del totale, co una quota ancora maggiore nelle imprese guidate da under 35. Dal 2015 la quota di investimenti green è triplicata.

Più noto il primato italiano nel design:  l’Italia è in testa in Europa per numero di imprese,  con il 15.5% del totale. Le oltre 34 mila aziende del settore danno lavoro a quasi 65 mila lavoratori con un valore aggiunto superiore ai 3 miliardi di euro. Milano si conferma capitale del design: assorbe il 18,3% del valore aggiunto nazionale e il 14% degli addetti. Siamo leader mondiale amcje per saldo commerciale nella nautica, e nel legno-arredo l’Italia è prima in Europa nell’economia circolare con il 93% dei pannelli truciolari di legno riciclato e terza nel mondo per saldo della bilancia commerciale nell’arredo.

In agricoltura siamo avanti nella sostenibilità con emissioni (30 milioni di tonnellate di Co2) nettamente inferiori a Francia (76 milioni) e Germania (66 milioni). Un primato che ha consentito anche una forte tenuta nell’export agroalimentare, l’unico settore che ha mantenuto la bilancia commerciale in attivo nell’anno del Covid. Anche grazie alla monumentale produzione Doc, Dop e Igp di specialità locali ad alta qualità. Un settore che attrae sempre più giovani: è italiano anche il primato delle imprese agricole guidate da under 35.

Abbiamo un ruolo di leadership in Europa anche nella produzione farmaceutica, con 32.2 milioni di euro, subito dopo la Germania con 32.9 milioni. E siamo, infine, il primo esportatore europeo di biciclette con 1.779.300 bici vendute all’estero. Primi al mondo anche nella produzione di selle con il 53.9% del totale mondiale. Un contributo di grande importanza alla mobilità sostenibile, con una forte capacità di visione rispetto alle esigenze che sono emerse con la pandemia.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *