Taranto, cade il sindaco Melucci (Pd): 17 consiglieri presentano dimissioni irrevocabili. Salvini: “Ora tocca a noi”

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Diciassette consiglieri comunali di Taranto di maggioranza ed opposizione hanno presentato, insieme, le dimissioni “irrevocabili” dal loro incarico. Il Consiglio comunale di Taranto va verso lo scioglimento anticipato, a qualche mese dal voto amministrativo, previsto per la primavera del 2022. I firmatari hanno protocollato oggi il documento, che era stato sottoscritto dinanzi al notaio, delle proprie dimissioni, consegnate “contemporaneamente e contestualmente” e finalizzate, appunto – è scritto nell’atto -, allo “scioglimento anticipato del consiglio comunale”.

Tra di loro ci sono rappresentanti della minoranza, ma anche dell’attuale maggioranza di centrosinistra guidata dal sindaco Rinaldo Melucci (Pd), che, recentemente, ha provveduto a un rimpasto dell’esecutivo comunale, cambiando alcuni assessori. I consiglieri firmatari sono Mario Pulpo, Cataldo Fuggetti, Federica Simili, Antonino Cannone, Cosimo Festinante, Gianpaolo Vietri, Stefania Baldassarri, Marco Nilo, Carmela Casula, Antonella Cito, Rita Corvace, Massimo Battista, Floriana de Gennaro, Vincenzo Fornaro, Salvatore Brisci, Salvatore Ranieri e Massimiliano Stellato, quest’ultimo anche consigliere regionale pugliese alla guida di un movimento centrista.

“Sfiduciato il sindaco di Taranto, dopo anni di pessima amministrazione. Per il centrodestra è una grande occasione per offrire una seria proposta di buongoverno, allargata a chiunque voglia mettersi al servizio della città”: il commento del leader della Lega Matteo Salvini.

Il primo cittadino Rinaldo Melucci è stato eletto nel giugno 2017 e dovrebbe ripresentarsi per un secondo mandato (sul suo nome si sono già espressi il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano ed il segretario regionale del Pd Puglia, Marco Lacarra). Alla base della decisione delle dimissioni, ci sono ragioni politiche che rimarcano la sfiducia all’attuale governo cittadino, ma che potrebbero essere interpretate anche in chiave preelettorale, proprio in vista della scadenza delle comunali 2022.

La scelta dei consiglieri evidenzia, infatti, una spaccatura all’interno delle stesse forze di centrosinistra, che sono intanto a lavoro per comporre il quadro preeettorale. “La caduta dell’impero”, “una vittoria morale di chi ci ha tacciati di disfattismo”, “oggi cala il sipario su una amministrazione che, per sopravvivere, ha cercato sempre nuove alleanze”, commenta in una nota il gruppo consiliare “Una città per cambiare”.

“Una congiura di Palazzo”, dichiarano invece il consigliere del presidente Emiliano Cosimo Borraccino e Massimo Serio, segretario provinciale di Articolo Uno. “Siamo convinti – scrivono in qualità di esponenti della lista ‘Più Centrosinistra Emiliano’ – che questa sarà solo una brutta parentesi, ci sarà soltanto un congelamento di alcuni mesi dell’esperienza amministrativa, perché a maggio 2022, Melucci sarà riconfermato sindaco”.

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