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Tel Aviv supera Parigi: è la città con il più alto costo della vita al mondo

LONDRA – Fatevi più in là, Parigi e Hong Kong. Nel 2021 la città con il più alto costo della vita al mondo è Tel Aviv, notizia che può sorprendere il resto del pianeta ma non gli israeliani e chi la conosce bene. La “Collina della Primavera”, questo significa il suo nome, benché giaccia su una pianeggiante costa mediterranea e abbia una lunghissima estate più che una stagione di mezzo, ha ottenuto il titolo, per la verità poco ambito, in virtù di una galoppante inflazione nell’ultimo anno, con prezzi sempre più alti per servizi, alimentari e affitti. Il valore delle proprietà immobiliari non rientra fra le categorie considerate dalla graduatoria, compilata annualmente dall’Economist Intelligence Unit, una costola del settimanale omonimo: altrimenti è verosimile che sarebbe stata superata da altre metropoli, come New York e Londra, dove il mattone è da sempre alle stelle. Soprannominata la “Miami ebraica” per il suo vibrante life-style, che ha nel vicino sobborgo di Herzliya una delle capitali globali dell’high-tech, Tel Aviv era già tuttavia da tempo fra le città più care della terra.

Negli ultimi dodici mesi, comunque, ha guadagnato cinque posizioni salendo in testa alla graduatoria di città più dispendiosa del mondo, togliendo la corona di prima classifica a Parigi, Hong Kong e Zurigo che l’avevano vinta alla pari nel 2020. Quest’anno la capitale francese è seconda insieme a Singapore, con Zurigo e Hong Kong al quarto e quinto posto a completare le prime cinque. New York è sesta, Ginevra settima, Copenaghen ottava, Los Angeles nona e Osaka decima. Londra, che nel 2020 era in ventesima posizione, è salita di tre gradini alla diciassettesima, sospinta dagli aumenti dei prezzi che premono (e preoccupano) anche qui. A portare al primo posto Tel Aviv ha contribuito anche la forza dello shekel, la valuta israeliana, nei confronti del dollaro.

Nel ranking dell’Economist, preparato analizzando dati di 50 mila beni in 173 città tra agosto e settembre, appare anche Roma, che ha registrato il maggiore declino del costo della vita, passando dalla sedicesima alla quarantottesima posizione, con un calo particolare per cibo e abbigliamento. Sul saliscendi generale hanno influito gli sconvolgimenti causati all’economia mondiale dalla pandemia del Covid, tra lockdown che hanno fermato tutto per mesi e ingenti spese pubbliche per tenere in piedi aziende e lavoratori. Agli ultimi posti della classifica, che da un certo punto di vista sarebbero i primi, si trovano le città con il più basso costo della vita: Damasco, capitale della Siria, è quella meno cara di tutte, seguita da Tripoli in Libia e da Tashkent in Uzbekistan. Ma anche se sono luoghi in cui vivere con poco, non c’è la corsa per trasferirsi da quelle parti.



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