Telefonata Draghi-Putin: il premier chiede cessate il fuoco e de-escalation. Anche il gas nel colloquio

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 “Presidente Putin, la chiamo per parlare di pace”. E’ iniziata così la telefonata del premier Mario Draghi al presidente della Federazione russa. L’aveva annunciata nei giorni scorsi e oggi quella telefonata c’è stata. Nel pomeriggio Mario Draghi ha avuto un colloquio di circa un’ora con Vladimir Putin. Una conversazione che arriva a una settimana di distanza dal discorso del presidente ucraino Vladimir Zelensky alle Camera.

Durante la conferenza stampa al termine del Consiglio europeo di Bruxelles, Draghi aveva previsto che avrebbe sentito Putin nella speranza di portare avanti una trattativa “per cercare la pace” e porre fine all’invasione russa in ucraina. Nella telefonata con Draghi, Vladimir Putin ha riferito anche sugli sviluppi dei negoziati di ieri a Istanbul tra le delegazioni di Mosca e Kiev, e sulla richiesta russa di prevedere in rubli il pagamento delle forniture di gas. Lo riferisce il Cremlino, citato dalla Tass.

Nel colloquio, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, Draghi ha sottolineato l’importanza di stabilire quanto prima un cessate il fuoco, per proteggere la popolazione civile e sostenere lo sforzo negoziale. Il premier ha ribadito la disponibilità del governo italiano a contribuire al processo di pace, in presenza di chiari segni di de-escalation da parte della Russia. Il presidente Putin ha descritto il sistema dei pagamenti del gas russo in rubli. I due leader hanno concordato sull’opportunità di mantenersi in contatto.

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