Tennis, in campo a 74 anni in un match pro: “Posso ancora vincere una partita”

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A quell’età di solito si fa la nonna, prendendosi cura dei nipotini, o ci dedica ad attività più tranquille come uncinetto, passeggiate o magari visitare mostre. Questo non fa invece per Gail Falkenberg, 74 anni compiuti il 16 gennaio, che è tornata a disputare un incontro nel circuito professionistico ad oltre tre anni dall’ultima volta (aprile 2018), continuando a frantumare i record di anzianità per questo sport. Il tutto è avvenuto sui campi in terra dell’Accademia Sanchez & Casal a Naples, in Florida, dove l’immarcescibile signora statunitense – con un passato da tennista: nel 1988, a 41 anni, ha giocato le qualificazioni agli Australian Open dopo essere arrivata al numero 360 della classifica mondiale nel dicembre 1987 – ha disputato le qualificazioni del torneo ITF da 25.000 dollari di montepremi, rimediando un doppio 6-0 al primo turno dalla ventenne francese Tiphanie Fiquet (n.796 del ranking WTA), dunque di ben 54 anni più giovane rispetto a chi ha trovato dall’altra parte della rete.

“Posso ancora vincere un match nel circuito”

Non è la prima volta che ‘The Legend’, come è soprannominata la signora Falkenberg, si rimette in gioco e fa parlare di sé. Già nel 2016, quindi a 69 anni, era balzata agli onori della cronaca per aver compiuto un’impresa sportiva non da poco superando nel $25.000 di Pelham la connazionale Rosalyn Small per 6-0 6-1, per poi cedere nel turno successivo contro la più quotata Taylor Townsend senza raccogliere un solo game. “Posso ancora vincere una partita nel circuito professionistico – ha dichiarato la super nonna americana parlando al quotidiano francese ‘L’Equipe’ e dimostrando che dentro un corpo segnato da rughe e qualche acciacco vive un cuore giovane – Ho 74 anni, ma sono in ottima forma! A parte le ginocchia, un po’ stanche, va tutto bene. Non fumo, non bevo, non prendo sostanze per migliorare le prestazioni: continuerò a giocare fino a quando il mio corpo non mi dirà di smettere”.

Fiquet: “Pensavo fosse uno scherzo…”

Una cosa è certa per Tiphanie Fiquet è stata la vittoria più strana della sua giovane carriera. “Quando è uscito il tabellone, non ero consapevole di dover giocare contro una signora di 74 anni – ha raccontato la 20enne transalpina ai microfoni di TennisActu – E’ stato il mio allenatore ad informarmi ma io non ci volevo credere, pensavo fosse tutto uno scherzo: in campo non mi sono sentita benissimo perché l’ho vista scendere dalla macchina con un po’ di fatica a camminare e non volevo rovinarle il divertimento. E’ stato bello confrontarsi con lei anche fuori dal campo, è una persona davvero molto legata a questo sport: è stato un piacere giocare con lei”.

Ha giocato contro Capriati e Osaka 

Gail Falkenberg si è laureata negli anni ’60 all’Università della California giocando a tennis a livello collegiale per poi conseguire un Master in produzione cinematografica. Dopo essersi cimentata nella produzione audiovisiva abbandonando ogni velleità di far carriera nello sport, negli anni Ottanta riprende in mano la racchetta e vince nel 1983 il Public Parks Open Singles Championship di Springeld. La passione è irrefrenabile, tanto da decidere di abbandonare il proprio lavoro originario e dedicarsi completamente al tennis rivoluzionando la propria vita. Dal 1985 al 1990 disputa i primi tornei internazionali, prende parte alle qualificazioni Slam degli Australian Open nel 1988 superando un turno, raggiunge il suo best ranking al numero 360 della classifica mondiale e tocca il punto apicale della carriera ad Orlando nel 1989 quando si ritrova ad affrontare una giovanissima Jennifer Capriati. Gail esce dal campo a testa alta perdendo con il punteggio di 7-6 6-4. Può inoltre vantarsi di aver giocato contro Naomi Osaka nelle qualificazioni ITF 25K di Rock Hill nel 2013. Ora il suo rientro sul rettangolo da gioco a distanza di tre anni dall’ultima partita ufficiale fa certo notizia, specie in tempi di pandemia. Ma la passione per il tennis di Gail è più forte di tutto. A suo modo, anche per icone evergreen di questo sport come Serena e Venus Williams o Roger Federer, un grande esempio di come chiudere le orecchie di fronte a critici e detrattori e andare avanti.

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