Tennis, Sinner nella storia: 77,8 per cento di vittorie in tornei Atp in un anno. Non ci era riuscito nessun italiano

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New York – “Ho pensato che tutto è andato nella direzione giusta. Io e il mio team stiamo lavorando bene, ho più opzioni nel mio gioco. Vediamo tutti i progressi”. Jannik Sinner si è calato nel ruolo di contender agli Us Open e ha vinto al primo turno da predestinato. E’ il terzo incomodo lungo la finale annunciata tra Nole Djokovic e Carlos Alcaraz.

Lo spagnolo ha vinto il suo turno in un’ora con il ritiro del suo avversario, il tedesco Dominik Koepfer (Alcaraz era avanti 6-2 3-2). In due ore e diciotto minuti l’italiano si è sbarazzato del tedesco Yannick Hanfmann (54° nel ranking) per 6-3 6-1 6-1. Con questo successo, Jannik ha raggiunto nel 2023 il 77,8 per cento di vittorie in tornei Atp: è la percentuale più alta in un anno mai raggiunta da un italiano nell’era degli Open. Numeri che cominciano a fare di questo ragazzo di 22 anni un leader.

Hanfmann stava avendo la sua migliore stagione in carriera, a 31 anni, quando ha raggiunto la sua posizione migliore nel ranking, al 45° posto, grazie anche ai quarti di finale raggiunti a Roma e le vittorie contro Stefanos Tsitsipas, Andrey Rublev e Taylor Fritz. Ma stavolta ha sbattuto contro un muro. Sinner ha conquisto subito il break in avvio di primo set e ha preso il largo. Nel secondo, l’italiano è andato sul 4-0, ha dominato nel servizio, con una percentuale di punti conquistati quando la prima di servizio è entrata pari a quasi l’80 per cento. Ha concluso la partita con trenta colpi vincenti e ventidue errori.

Che cosa significa? Tutto e niente, ma Sinner è un ragazzo diverso dai Sinner che sono venuti qui in passato. La conquista del suo primo Atp Masters 1000 a Toronto gli ha dato una dimensione diversa. Qui i commentatori lo chiamano “il campione di Toronto”. Ha raggiunto i quarti di finale in tre degli ultimi cinque Grande Slam. New York, nella sua mente, deve rappresentare un altro passo avanti. Il tabellone lo ha messo dalla parte di Alcaraz, i due potrebbero trovarsi ai quarti. Carlos ha sconfitto Jannik l’anno scorso agli Us Open in un quarto da cinque set diventato manifesto del tennis.

Sinner ha poi sconfitto Alcaraz a Miami. Vittoria di peso diverso, ma sempre vittoria. “Sinner, Alcaraz e Djokovic – spiega l’ex campione australiano Brad Gilbert, coach e commentatore, che si ferma sempre amabilmente con tutti i giornalisti – sono quelli che mi hanno impressionato di più in questi due giorni. Il campione qui potrebbe uscire proprio da questi tre nomi”.

Rispetto alla prima giornata, gli italiani hanno fatto una migliore figura. Lunedì eliminati tutti i ventenni. Stavolta segnali incoraggianti. Oltre a Sinner è andato avanti Lorenzo Sonego, che ha vinto in tre set, 6-3 6-4 6-2, contro il qualificato americano Nicolas Moreno De Alboran e si ritroverà adesso proprio Sinner. Matteo Berrettini ha superato in 2 ore e 23 minuti il francese Ugo Humbert (numero 33) per 6-4 6-2 6-2 e ora se la vedrà con il francese Arthur Rinderknech (73°). Avanti anche Matteo Arnaldi, che conduceva 6-3 3-0 quando il suo avversario, l’australiano Jason Kubler, si è ritirato.

Avanti a sorpresa Lucia Bronzetti, grande protagonista contro la ceca Barbora Krejcikova (12ª nel ranking), batutta 6-4 7-6 e Martina Trevisan (0-6 7-6 7-6) vincente sulla kazaka Yulia Putintseva. Niente da fare, invece, per Camila Giorgi, che aveva di fronte la numero tre Jessica Pegula. Doppio 6-2 e addio New York.

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