Tokyo 2020, Federica Pellegrini settima nella sua ultima storica finale. Oro a Titmus ma il record del mondo della campionessa italiana resiste. Burdisso farfalla di bronzo

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“Me la voglio godere”, aveva detto dopo aver strappato il biglietto per la sua quinta finale olimpica consecutiva (nessuno mai come lei, tranne Michael Phelps nei 200 farfalla) e anche l’ultima della sua vita a Cinque Cerchi. Federica Pellegrini scende nella vasca di Tokyo per dare l’addio ai suoi 200 metri liberi che sono diventati dal 2004 il suo regno per ballare la sua “last dance baby, come dice sui social poco prima di toccare l’acqua giapponese. Chiude settima (1’55”91), vince chi doveva farlo: l’australiana Ariarne Titmus, 20 anni, 13 meno di Fede, che dopo l’oro nei 400 si prende anche quello nelle 4 vasche (in 1’53”50, record olimpico). Argento alla rappresentante di Hong Kong, Siobhan Haughey, 23 anni (1’53”92) e bronzo alla canadese Penny Oleksiak, 21 anni (1’54”70). Solo quinta l’americana Katie Ledecky (1”55”21).

Nell’altra finale Federico Burdisso vince la medaglia di bronzo nei 200 farfalla. L’azzurro ha chiuso in 1.54.45, dietro all’imprendibile ungherese Kristof Milak, oro e record olimpico con il tempo di 1.51.25. Argento al giapponese Tomoru Honda in 1.53.73.

Fede è felice. Ha fatto quello che si era prefissata: esserci. Ne ha fatta sentire di musica nelle 4 vasche: un argento (Atene 2004) e un oro olimpici (Pechino 2008), 4 titoli mondiali e 8 volte di fila sul podio continentale (primato), il record del mondo (1’52”98) che risale al 2009.

Se l’era andata a cercare questa finale, con le unghie e col cuore. Strappando il 15° e penultimo tempo nelle batterie e il 7° su 8 per le medaglie. “Ma il reparto podio è chiuso per me, l’obiettivo realistico era centrare questa finale”  aveva detto ieri dopo aver pianto al tocco sulla piastra che le avrebbe aperto l’ultima porta olimpica. Aveva anche detto che “non sono una che si prende in giro, non mi smonto però non è raggiungibile per me in questo momento la medaglia, con l’età ho imparato a pormi degli obiettivi fattibili, difficili per via dell’età, ma senza sognare l’impossibile”. Il possibile sono tutti i suoi record e una vita data al nuoto.

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