Tokyo 2020, il Cio apre un’indagine sul caso della velocista bielorussa

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 Il Comitato Olimpico Internazionale ha informato di aver avviato un’indagine formale in merito al caso che ha coinvolto la ventiquattrenne velocista bielorussa Krystsina Tsimanouskaya che non ha preso parte ai 200 metri dell’atletica leggera dopo essere stata costretta ad imbarcarsi su un volo per Minsk dopo le sue critiche nei confronti dello staff della nazionale del suo Paese per averla schierata nella staffetta 4×400 senza il suo parere.

Il portavoce del Cio, Mark Adamas ha detto, “dobbiamo stabilire tutti i fatti, ci vuole tempo ma nel frattempo la nostra prima preoccupazione è per l’atleta”. Il Cio attende un rapporto da parte del Comitato olimpico bielorusso sull’interna vicenda.

La Tsimanouskaya aveva apertamente lamentato che i dirigenti ed allenatori della Bielorussia l’avevano inserita, senza il suo parere, nel quartetto della staffetta 4×400. “I nostri capi decidono sempre per noi ma ognuno si prepara per la propria specialità e mette tutti i propri sforzi nella preparazione per la propria gara…”, aveva scritto su Instagram la Tsimanouskaya. La sprinter bielorussa era stata costretta a lasciare Tokyo ed imbarcarsi su un volo per Minsk ma lei ha chiesto, ed ottenuto, un visto umanitario dalla Polonia presso l’ambasciata polacca nella capitale giapponese.

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