Tom Cruise e gli altri: padri vip ‘affettivamente invisibili’ che mantengono i figli senza vederli

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«Tom Cruise non vede la figlia Suri da 10 anni: non hanno più contatti dal 2013». Con queste parole, una fonte ha rivelato al Daily Mail i termini di un rapporto padre-figlia ormai frantumato, frutto di un divorzio burrascoso – quello dell’attore con la collega Katie Holmes, volto della serie teen Dawson’s Creek, dalla quale si è separato nel 2012 dopo 6 anni di matrimonio – e di controversie legate all’appartenenza di Cruise a Scientology. L’attore di “Top Gun: Maverick”, film campione di incassi del 2022, onorerà comunque il suo impegno a sostenere la figlia Suri, che oggi ha quasi 17 anni e si appresta a iniziare il college, per tutto ciò che riguarda le spese universitarie: nell’accordo finanziario della separazione, Cruise aveva accettato di trasferire 400 mila dollari al mese alla figlia fino al compimento dei suoi 18 anni e di aiutarla economicamente con gli studi dopo la maggiore età. Nel 2012, quando Suri aveva appena sei anni, aveva anche istituito per lei un fondo fiduciario cui la ragazza potrà accedere soltanto allo scoccare dei 30. Insomma, la figlia di una delle star più potenti di Hollywood non avrà certo difficoltà a imboccare i percorsi scolastici più prestigiosi o a vivere un’esistenza di lussi e privilegi, pur dovendo venire a patti con l’idea di non aver alcun rapporto con il padre.

Suri Cruise, 17 anni, con la madre Katie Holmes

Tom Cruise e gli altri padri sentimentalmente invisibili

Il caso Cruise – Suri è senz’altro emblematico, ma va contestualizzato: l’attore è infatti al centro della disputa da molti anni, da quando, cioè, è entrato a far parte della chiesa di Scientology, colosso a metà tra l’azienda multimilionaria e la setta religiosa di cui è orgoglioso portavoce. Il divorzio dalla seconda moglie Katie Holmes, così come quello dalla seconda, ovvero Nicole Kidman (con la quale ha adottato due figli, Isabella e Connor, 30 e 28 anni), secondo alcune fonti attendibili sarebbe proprio frutto dell’ossessione di Cruise per tutto ciò che riguarda Scientology. Motivo, questo, che avrebbe portato Holmes a tenere il più possibile lontana da suo padre la figlia Suri, così da evitare che la ragazza venisse invischiata in affari poco limpidi, pur combattendo per il suo mantenimento.

Eddie Murphy

Il caso di Tom Cruise, però, non è di certo isolato. Basti pensare a Eddie Murphy, volto celeberrimo di tante commedie di successo, che ha avuto ben 10 figli da cinque partner diverse. Tra queste c’è anche Angel Iris, forse la più famosa, perché al centro di una battaglia legale per il riconoscimento fortemente voluta dalla mamma, la cantante delle Spice Girls Melanie Brown. Dopo una relazione durata pochi mesi nel 2006, l’attore aveva ufficialmente negato di essere il padre della bambina di Mel B, che, in tutta risposta, aveva avviato una lunga procedura culminata con il test del DNA per confermare la paternità. Dopo l’esito positivo del test, Murphy ha risarcito Mel B e avviato il mantenimento della figlia pagando circa 45 mila dollari al mese, pur evitando di incontrare la piccola o avere un rapporto con lei. Per fortuna, nel 2018, come la stessa Mel B ha raccontato nella biografia “Brutally Honest”, i due si sono riavvicinati e hanno trovato il modo di costruire un rapporto sereno.

Charlie Sheen con l'ex moglie Denise Richards da cui ha avuto due bambine, Lola Rose e Sami (oggi di 16 e 19 anni)

Anche Charlie Sheen è stato a lungo al centro della polemica, in particolare dopo l’annuncio della sua sieropositività nel 2015, che aveva portato molte delle sue partner sessuali, non informate sulla questione, a denunciarlo e le sue ex mogli, Brooke Mueller e Denise Richards, ad allontanare l’attore dai figli avuti nel corso delle rispettive relazioni. Le bambine avute dalla modella e personaggio televisivo Richards, Lola Rose e Sami (oggi di 16 e 19 anni), che percepivano dal papà un importo mensile di circa 80 mila dollari, hanno poi visto dimezzare, ai tempi dello scandalo, il mantenimento, per via dell’impossibilità di Sheen di sostenere le spese. Nel 2018, l’attore ha poi ottenuto dal Tribunale di Los Angeles, in virtù dei suoi problemi economici e di altre diatribe legali, di poter sospendere l’erogazione del sostentamento delle figlie. Con le quali, però, nel frattempo ha recuperato un legame, alternando la custodia con l’ex moglie.

Britney Spears

Ancor più complicata – e nota – è la vicenda che riguarda Britney Spears. A partire dal 2008, la popstar è stata oggetto di una stringente tutela legale da parte di suo padre, che le ha impedito, tra le altre cose, di gestire il suo immenso patrimonio (stimato in 315 milioni di dollari) e di mantenere la custodia dei due figli Sean Preston e Jayden James, avuti dall’ex marito Kevin Federline. Sposati dal 2004 al 2007, ai tempi del divorzio il ballerino Federline aveva ottenuto un supporto di circa 20 mila dollari a figlio, oltre al lauto compenso frutto dell’accordo prematrimoniale e a una cifra stellare, oltre 1,3 milioni di dollari, in arrivo da quello di separazione. Nel 2018, Federline aveva poi provato a ricontrattare i termini cercando di doppiare la cifra destinata ai figli, i quali per anni non hanno visto la madre in virtù della sua situazione psicologica e del controllo esercitato dalla tutela legale. Nel 2021, libera dalla “conservatorship”, Britney ha poi finalmente potuto riallacciare un legame con i due figli.

Owen Wilson

Infine, Owen Wilson. L’attore ha una figlia, Lyla, avuta nel 2018 da Varunie Vongsvirates, oltre ai due bambini frutto delle relazioni con le ex mogli Jade Duell e Caroline Lindqvist. Disconosciuta in un primo momento la paternità della terzogenita, Wilson si è visto costretto dal tribunale, nel 2020, a pagare 25 mila dollari al mese per le spese inerenti il mantenimento della bambina, che oggi ha 5 anni, oltre che 70 mila dollari alla madre, con la quale è stato legato oltre 5 anni, a mò di risarcimento. Ad oggi, però, non ha mai voluto incontrare la figlia in virtù dei cattivi rapporti con l’ex Varunie. Per questa storia insomma, non c’è alcun lieto fine.

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