Torino, in migliaia al corteo No Vax senza mascherina: multati con la prova tv

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Al grido di No Green Pass, oltre 3mila persone si sono radunate anche ieri pomeriggio, come ormai ogni sabato, in piazza Castello per poi percorrere in corteo le vie di Torino e contestare le politiche sanitarie del governo per il contenimento della pandemia. Quasi tutti erano senza mascherina, diventata invece obbligatoria nel centro città in questo periodo prenatalizio, tanto più nel corso delle manifestazioni di piazza.

Incuranti delle norme hanno sfilato davanti alla polizia che bloccava l’ingresso alle vie più centrali come via Po. Ma non sono scattate le multe per non esacerbare gli animi già caldi. Anzi, proprio per evitare eventuali incidenti sono stati fatti andar via prima del tempo i vigili del fuoco che festeggiavano in quello stesso spazio Santa Barbara, loro patrona.

Il prefetto avvisa i No Vax: “Obbligo di mascherina anche in corteo: lo faremo rispettare”

Sulle multe però la questura fa sapere che sono stati realizzati dei filmati e che le sanzioni arriveranno in un secondo momento a casa dei trasgressori. “Ma questo è il nostro modo per fare disobbedienza civile”, spiega un operaio consapevole dell’ordinanza del sindaco di Torino, firmata solo pochi giorni fa. La politica era del resto nel mirino. Cori e cartelli hanno attaccato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, il ministro alla Salute, Roberto Speranza. Appesi invece a uno dei camioncini (che presto hanno abbandonato il centro, per deviare verso i giardini reali e poi in corso San Maurizio e in via Napione) anche striscioni di solidarietà per Nino Rizzo, il portuale no Green Pass licenziato a Trieste.

La promessa gridata a squarciagola dal corteo è di non mollare e di continuare la protesta. La convinzione è che la resistenza diventerà più forte con l’inasprirsi delle restrizioni per i non vaccinati e così aumenterà il numero di coloro che parteciperanno alle manifestazioni. Da domani, infatti, scatta la nuova stretta per i non vaccinati. Anche per prendere i mezzi pubblici sarà necessario avere almeno il green Pass base, che si ottiene con il tampone. Se negativo si potrà continuare ad andare al lavoro, in palestra, pernottare in albergo e poco altro. Non ci si potrà però sedere al tavolo al bar, andare al ristorante al chiuso o a teatro.

“È un nostro diritto dire che non ci sembra giusto ciò che sta accadendo e lo continueremo a fare”, dice uno studente universitario. Tanti poi gli slogan per dire un no secco alle vaccinazioni sui bambini. “Crediamo che sia giusto dare libera scelta ad ognuno”, spiega una manifestante. La mascherina? “La metto solo al chiuso, all’aperto non credo sia utile”.

E no green pass a parte, l’obbligo di indossare mascherina nelle vie del centro, ieri pomeriggio non è stato tanto rispettato. Diverse le persone in via Roma e in via Po che non l’avevano o la tenevano sotto il mento, e che erano chiaramente disinteressate al corteo no Green Pass. Poco lontano da Torino, a Chivasso, invece una quarantina di persone si sono radunate fuori dalla Torteria di Rosanna Spatari, diventato il locale dei cosiddetti negazionisti, che ha riaperto dopo essere stato sotto sequestro per mesi.

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