Torino, pugni e testate tra volontari delle ambulanze in mezzo ai pazienti del pronto soccorso: all’ospedale Mauriziano arrivano i carabinieri

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La lite tra soccorritori nella “camera calda” del Pronto soccorso dell’ospedale Mauriziano di Torino finisce a urla, pugni e testate. È successo martedì scorso, poco prima delle 23. Ad azzuffarsi sono stati i soccorritori di due equipaggi della Croce d’Oro e della Misericordia di Torino, due associazioni private di volontariato: sarebbero riemerse vecchie ruggini personali tra i protagonisti della lite, tanto che sono intervenuti i carabinieri e uno degli autisti è finito anche lui, con il naso sanguinante, a farsi soccorrere sul posto.

Erano le 22,30 quando i due equipaggi si sono trovati contemporaneamente nella “camera calda”, ovvero quella di transito dei pazienti, per lasciare le persone trasportate in emergenza. A un certo punto un soccorritore della Misericordia avrebbe riconosciuto una ex collega di equipaggio, che ha cambiato associazione. Così i due avrebbero iniziato a litigare per episodi passati e sarebbero volate parole grosse.

Lì c’era anche l’autista della Croce d’Oro: con una lunga carriera alle spalle nel volontariato, ha assistito all’alterco ed è intervenuto per frapporsi tra i due e difendere la collega, ma a quel punto sarebbe stato invitato “a non intrometterti, non c’entri nulla”. Non è bastato però a farlo desistere dal difendere la collega e, poco dopo, si è preso un pugno. Per lui cinque giorni di prognosi. “Volevo solo difendere la collega, ma mi ha detto ‘fatti gli affari tuoi, ti scasso di botte’ – spiega il volontario colpito che ha sporto querela ai carabinieri – Non ha senso arrivare a situazioni simili, siamo soccorritori: indossiamo una divisa e dobbiamo rispettarla”.

La lite, tuttavia, non è finita lì: sono intervenuti i responsabili delle due associazioni. Il presidente della Croce d’Oro, Giovanni Signoriello, che in passato era alla guida della Misericordia, ha parlato di “grave atto di terrorismo”, annunciando che “l’associazione prenderà provvedimenti e seguirà l’iter della giustizia”, citando un altro episodio passato e mostrando il referto del pronto soccorso del volontario dopo la lite di martedì: “Non ero presente – ha detto – ma il nostro equipaggio è stato insultato a titolo gratuito e alla nostra volontaria è stato detto ‘stai zitta o ti prendo a schiaffi’. Abbiamo già segnalato l’episodio al Coordinamento Misericordie del Piemonte”.

Diversa opinione tra i vertici della Misericordia, che di quegli episodi passati si definiscono “vittime, mentre ora passiamo da carnefici. Abbiamo sospeso a tempo indeterminato il nostro volontario e non è giustificabile il suo comportamento di violenza – spiega Catia Castelli, governatrice della Misericordia Torino – ma quell’episodio affonda le radici in situazioni spiacevoli, per cui da un anno e mezzo siamo oggetto di provocazioni e diffamazione, con social e lettere anonime. Ci troviamo oggetti di istigazione continua, non sono vecchie ruggini tra associazioni ma fatti del tutto personali. A pagare è stato l’autista che non conosce questo passato”.

Prima di Castelli il posto a capo della Misericordia era ricoperto dall’attuale presidente della Croce d’Oro “che tramite il nostro avvocato – spiega Castelli – fu oggetto di diffida”. Le due associazioni si sono rivolte ad avvocati “per tutelare il nostro nome”. Al momento non ci sono denunce da parte dei carabinieri e la competenza è del giudice di pace.

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