Tornano in Italia i due grandi “sussurratori” dei cavalli: Parelli e Brannaman

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Due grandi horsemen faranno ritorno quest’anno in Italia, due americani che hanno saputo diffondere in tutto il mondo una cultura equestre basata sui principi di fiducia e rispetto nei confronti del cavallo: Pat Parelli  e Buck Brannaman. Il primo arriverà a maggio per un clinic di cinque giorni vicino a Parma, il secondo sarà per quattro giorni a novembre in provincia di Monza e Brianza.

Li chiamano “sussurratori”, un modo poetico ma un po’ semplicistico di definire la loro capacità di comprendere e farsi comprendere dal cavallo. The Horse Whisperer, il famoso film con Robert Redford, è largamente ispirato proprio alla figura di Brannaman, che fu technical advisor della pellicola. Ma al di là delle suggestioni cinematografiche,  il loro modo di lavorare con i cavalli poggia su una profonda conoscenza di questo animale: per entrambi capire come pensa e comunica con i suoi simili è la chiave dell’addestramento. Uguale la premessa, uguale l’obiettivo: far sì che il cavallo collabori con l’uomo non perché costretto ma perché si fida e si sente al sicuro con lui. Ecco che a dover imparare è più l’uomo che il cavallo.

Da oltre trent’anni Brannaman e Parelli portano in giro per il mondo i principi dell’horsemanship, appresi da comuni maestri come Ray Hunt e i fratelli Tom e Bill Dorrance. Entrambi montano all’americana, ma i loro insegnamenti non hanno etichetta: “I clinic di Buck sono aperti a studenti di ogni disciplina e a cavalli di qualsiasi razza”, spiega Andrea Mischianti, fondatore con Natalia Estrada di Ranch Academy, che da oltre 12 anni organizza i clinic di Brannaman in Europa. “Buck insegna a leggere le emozioni e i pensieri del cavallo, prima con il lavoro da terra e poi in sella, e a montare seguendo i principi classici dell’equitazione e del lavoro in piano, che dovrebbero essere patrimonio di ogni cavaliere”.

L’appuntamento con Brannaman è dall’11 al 13 novembre presso le scuderie della Malaspina a Ornago, Monza Brianza. La classe sarà composta da 40 binomi. Il 14 novembre spazio ad una master class sul ranch roping, il lavoro con la mandria, secondo i dettami della scuola californiana che nella gestione del bestiame cerca di ridurre al minimo i fattori di stress per gli animali.

Brannaman si definisce “an horse gentler, not a horse breaker”. “Break a horse”, “rompere il cavallo”, è l’espressione che si usava per indicare la doma e che da sola rivela quale era l’approccio a questo animale. L’horsemanship parla invece di “iniziare” il puledro alla convivenza con l’uomo. Amore, linguaggio e leadership sono gli ingredienti che Pat Parelli usa per costruire la relazione con il cavallo, sin dalle prime fasi dell’addestramento che sono cruciali per lo sviluppo psicofisico dell’animale. Proprio alla doma è interamente dedicato il clinic che si svolgerà dal 15 al 19 maggio al Double J Ranch, sulle colline parmensi. Venti puledri di varie razze nel corso di 5 giorni impareranno ad accettare la sella e il cavaliere. Un viaggio a due che non avrà una velocità prestabilita: “Ogni cavallo è diverso dall’altro in base alla sua storia ma anche a quella che noi chiamiamo ‘horsenality’, la personalità del cavallo, che va sempre compresa e rispettata”, spiega Joey Rinaldi, Istruttore Parelli che ospiterà il clinic nel suo centro. “Perciò è possibile che qualcuno procederà più spedito nell’addestramento e qualcun altro invece andrà più lento. L’importante è non forzare mai i tempi di apprendimento del puledro”.

Il clinic a Traversetolo sarà l’unico in Italia del Tour europeo con cui Pat Parelli festeggerà i 40 anni dalla nascita del suo metodo.

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