Tour negli abissi per vedere il Titanic: 150 mila dollari il biglietto per ammirare ciò che resta di quel naufragio di 109 anni fa

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Il Titanic sta scomparendo di nuovo, questa volta in modo definitivo, nei fondali del nord dell’Oceano Atlantico dove si inabissò la notte tra il 14 e il 15 aprile 1912. Ma qualcuno farà in tempo a vederne il relitto, prima che le correnti e i batteri finiscano il loro lavoro secolare di corrosione, disintegrandolo. Un’esplorazione marina partirà oggi e porterà a 3800 metri di profondità ricercatori, biologi marini e quaranta persone che hanno pagato 150 mila dollari per partecipare alla missione, soldi che in parte finanzieranno la spedizione. Considerato il biglietto da 28 milioni di dollari acquistato da qualcuno per andare sullo spazio, con Blue Origin, il prezzo per un viaggio negli abissi è quasi contenuto. OceanGate Expeditions ha organizzato questa missione con un doppio scopo: analizzare il livello di corrosione della struttura per fornire dati scientifici utili alle ricerche su altri relitti, ma allo stesso tempo raccogliere materiale da utilizzare in film, docuserie e videogames e mostrare al mondo le prime immagini. L’età dei passeggeri varia dai 28 ai 72 anni, in gran parte arrivano da Usa e Regno Unito, qualcuno da Australia, Canada e Germania, tutti benestanti come molti di quelli che si trovarono a bordo del Titanic 109 anni fa. Il programma prevede un viaggio di circa quaranta ore per arrivare nel punto dove il transatlatico affondò. Le immersioni saranno fatte utilizzando un piccolo sommergibile in fibra di carbonio, in grado di sopportare la forte pressione in profondità. A ogni viaggio parteciperanno sei persone che, attraverso la prua, trasparente e sferica, potranno vedere il relitto. Novanta minuti per la discesa, tre ore per la perlustrazione e altri novanta minuti per la risalita. Per partecipare non bastava essere in grado di produrre un solido bonifico, ma superare test fisici, una specie di selezione Nasa in piccolo, in cui veniva richiesto di arrampicarsi su una scala svedese alta due metri, sollevare dieci chili di peso e sentirsi pronti ad affrontare l’incertezza dei tempi di immersione. L’ideatore del progetto è il presidente di OceanGate, Stockton Rush, uno che da piccolo sognava di fare l’astraonauta ma poi ha ripiegato sugli abissi e adesso guida telecamere speciali e propulsori elettrici, utilizzando una consolle da Playstation. “L’oceano si sta prendendo il Titanic – ha spiegato all’agenzia Ap – noi abbiamo bisogno di documentarla prima che diventi irriconoscibile”. L’apparente immortalità ha una data di scadenza. Ogni giorno centinaia di chili di ferro vengono corrosi dai batteri, qualcuno prevede che nel giro di dieci anni del Titanic non resterà più niente. Dal primo ritrovamento, nell’85, la punta di trenta metri è collassata; la balaustra da cui gridarono “Iceberg, proprio davanti” è scomparsa; il ponte di poppa dove i passeggeri si ammassarono è sepolto. “Ci aspettiamo – ammette Rush – che presto collassi anche l’iconica ringhiera di prua”, quella resa celebre da Hollywood nella scena con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet.

Considerato il transatlatico più grande e lussuoso al mondo, il Titanic aveva tutto per diventare una tragedia d’autore: lungo quasi 270 metri, poteva ospitare più di tremila persone, aveva 34 suite dotate di soggiorno, sala lettura e da fumo, ascensori, il Café Parisien, il ristorante arredato in stile Luigi XVI, piscina, palestra, bagno turco e campo da squash. Gli interni della prima classe erano ispirati al Ritz di Londra perché i passeggeri sentissero di trovarsi in un hotel, ma navigando lungo la rotta tra Southampton e New York. La collisione con l’iceberg mise fine a tutto: l’impatto provocò l’apertura di falle sotto la linea di galleggiamento e il rapido allagamento dei compartimenti stagni e della sala caldaie. Due ore e quaranta minuti dopo la collisione, alle 2,20 del mattino del 15 aprile il Titanic si spezzò in due, inabissandosi. Delle 2224 persone a bordo, tra passeggeri e equipaggio, morirono in più di 1500. Negli anni sono stati recuperati cinquemila reperti, tra cui piatti decorati, bottiglie di champagne ancora da stappare e frammenti della vetrata che adornava il Verandah Café. Il recupero della stazione radio è stato bloccato da un giudice perché avrebbe violato il patto sancito da Usa e Regno Unito per evitare qualsiasi profanazione di questo memoriale marino. Le immersioni del minisommergibile non dovrebbero infrangere la solitudine del relitto, anche se molti, in questa corsa contro il tempo, sognano di poter mettere le mani sull’ultimo segreto del Titanic: centinaia di oggetti personali sepolti da strati di detriti. Se nessuno riuscirà, un giorno scompariranno per sempre nei fondali, lasciando l’ultimo tangibile ricordo del Titanic ai filmati in 4K della missione e ai passeggeri che avranno potuto vederlo per l’ultima volta. 

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