Tra 5 giorni fine pena per Formigoni, poi valutazione giudici. Ma per eventuale candidatura deve chiedere la riabilitazione

Pubblicità
Pubblicità

È fissato per il prossimo 12 novembre, ossia tra cinque giorni, il “fine pena” per l’ex presidente della Lombardia Roberto Formigoni, che fu condannato in via definitiva a 5 anni e 10 mesi per corruzione per la vicenda Maugeri-San Raffaele e che nell’ottobre 2022 aveva ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali con lo svolgimento di “attività di volontariato”, ossia corsi di lingua italiana per le suore straniere che accudiscono gli anziani all’Istituto Piccolo Cottolengo-Don Orione di Milano.

Il Tribunale di sorveglianza deve ancora decidere

Dopo il “fine pena”, però, passerà ancora qualche settimana: il Tribunale di Sorveglianza di Milano, infatti, potrà dichiarare l’estinzione effettiva della pena (probabilmente all’inizio del prossimo anno), dopo aver valutato la relazione prevista dell’Ufficio esecuzione penale esterna, che dovrà essere consegnata ai giudici.

Per una candidatura Formigoni deve chiedere la cancellazione delle pene accessorie

Una relazione sul periodo di affidamento in prova. Se andrà tutto bene per Formigoni arriverà l’estinzione della pena. Per cancellare, però, le cosiddette pene accessorie, come l’interdizione dai pubblici uffici (che non permette, ad esempio, una candidatura alle elezioni), l’ex Governatore lombardo dovrà chiedere, poi, ai giudici della sorveglianza la riabilitazione, come fece e ottenne all’epoca Silvio Berlusconi.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *