È uno scudetto che mancava da otto anni, dal 2015 in cui a Trento l’Mvp era un’under 23 che si chiama Simone Giannelli. Un’epoca dopo, il titolo torna in Trentino nel segno di un giovane fenomeno come Alessandro Michieletto (17 punti) e un classe 1984 come il bulgaro Matej Kaziyski, che c’era anche allora e ha brillato accanto a compagni e rivali molto meno rodati dal tempo. Insieme a loro, altri due azzurri campioni del mondo come Daniele Lavia e Riccardo Sbertoli, mentre il tecnico campione d’Italia Angelo Lorenzetti, capace di commuoversi alle lacrime, sta già preparando le valigie e andrà a Perugia: intanto nell’ultima delle cinque sfide la sua squadra ha demolito Civitanova con 9 punti in battuta a 1, e 10 muri a 6, mentre la ricezione è stata del 63% contro il 34 %. Una gara 5 senza storia, dopo le prime quattro altalenanti.
Dopo tre scudetti consecutivi, dal 2019 al 2022 compreso l’anno vuoto del Covid, la Lube Civitanova riconsegna lo scudetto che conservava da quattro anni, senza Ivan Zaytsev infortunato è rimasta in corsa fino a gara 5, ma all’atto finale ha ceduto 3-0 (25-20 25-20 25-19). Si chiude così una stagione pazza ed esaltante, dove la squadra che ha vinto tutte le partite della regular season, Perugia, è uscita nei quarti di finale con Milano, e tutte le sfide dei playoff tranne una (Trento-Monza 3-1) si sono concluse a gara 5.
Trento costruisce subito un vantaggio che sembra una tendenza importante del match, 5 punti di vantaggio mantenuti a lungo sono una piccola candidatura. Avanzata dalle saette di Kaziyski e dai colpi di un infuocato Lavia che in occasione del 12-8 cesella pure un pallonetto: 8 punti di cui 2 a muro e un ace per lui nel primo set. Meno efficace per il momento Michieletto. Nella Lube Alex Nikolov prende confidenza (5 punti), mettendo fuori la palla del 13-8, ma reagisce subito su una palla cesellata da Luciano De Cecco e una schiacciata che riportano a -1 Civitanova. La reazione è firmata da Wout D’Heer (stoppato Yant) e Lavia (diagonale), ma Marlon Yant suona la carica riportando sotto la Lube. Sul 19 pari Trento prende il sopravvento: muro di Michieletto, diagonale di Kaziyski e ace di Lavia, il servizio sbagliato di Yant e l’ace di Gabriele Nelli completano il primo set vincente dell’Itas.
Michieletto aveva bisogno di poco tempo per ingranare, e nel secondo set diventa devastante. Il pubblico della Blm Arena si esalta per le sue giocate che spesso piegano il muro di Civitanova, producendo 8 punti che uniti al solito apporto di Kaziyski (6 con 2 ace), alle martellate di Marko Podrascanin mandano segnali precisi di predominio. Anche se la Lube combatte, come nel primo set resta in corsa fino all’ultimo dopo essere stata anche in vantaggio (6-3 dopo doppio muro di Simone Anzani, 8-4 dopo attacco di Nikolov che ne piazza altri 5 nel set). La punta di veleno per Trento, oltre ai soliti campioni noti, è la presenza del belga D’Heer che ha giocato poco da titolare, ma in fasi importanti delle finali si è fatto valere e anche in questo set piazza la bellezza di 2 ace. Chiude Sbertoli il secondo 25-20 con vista scudetto, prologo del terzo che sarà una rapida discesa verso la festa e l’inno sul podio che Trento aspettava dall 2015: We are the Champions.
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