Troppe ambiguità nel progetto di Conte

Pubblicità
Pubblicità

A memoria non era mai accaduto che un grande partito rinunciasse a esprimere una candidatura in una competizione elettorale di primo piano senza che la scelta fosse né annunciata né spiegata. Il Movimento 5 Stelle ha invece introdotto anche questa novità: nel collegio romano di Primavalle, dove il 3 e 4 ottobre si terranno le elezioni suppletive per la Camera dei deputati, non correrà nessun candidato grillino. La scelta è già sorprendente di suo, dato che la deputata uscente era proprio del Movimento, Emanuela Del Re, e nel 2018 aveva conquistato il collegio con oltre il 30 per cento dei consensi. Ma ancora più stupefacente è appunto che la rinuncia sia arrivata silenziosa e imbelle come la fuga del presidente Ghani da Kabul. Né il presidente del Movimento Giuseppe Conte né altri dirigenti del partito hanno speso una parola per spiegare il perché e quale sia ora la linea: inviteranno gli elettori a votare per il candidato del Pd? Difficile, nello stesso giorno si vota per il Comune e Virginia Raggi è avversaria di Roberto Gualtieri. È una forma di desistenza mascherata? O il M5S si manterrà neutrale? Mistero assoluto. Può sembrare a prima vista una vicenda marginale e invece dice molto del “nuovo” Movimento.

Chi pensava che l’elezione di Conte alla presidenza chiudesse la fase della spregiudicatezza, degli equilibrismi e aprisse quella di una chiara collocazione di campo è stato smentito dallo stesso ex presidente del Consiglio, il quale ha appena avvertito il Pd di non sentire la necessità di una “alleanza strutturale”. Strano, ricordavamo Conte uscire davanti Palazzo Chigi per una conferenza stampa volante, il discorso del tavolino, nelle ore in cui avveniva la sua sostituzione con Mario Draghi, annunciando che tutto il suo impegno sarebbe andato alla costruzione di una coalizione con le forze che lo avevano sostenuto e alla quale aveva anche dato un nome già dimenticato: Alleanza per lo sviluppo sostenibile. “È un progetto forte e concreto che aveva già iniziato a dare buoni frutti – disse Conte quel giorno, 4 febbraio 2021 – dobbiamo continuare a perseguirlo perché offre una prospettiva reale di modernizzare finalmente il nostro Paese”.

Ora Conte non sembra più perseguire il progetto, o non del tutto, forse a urne alterne, e del resto i fatti parlano più delle parole, pur chiare. Nella tornata amministrativa che si svolgerà insieme alle suppletive di Roma e Siena (dove corre Enrico Letta) Pd e M5S hanno trovato l’accordo nelle grandi città solo a Napoli. Nelle altre non è chiaro nemmeno se ci saranno convergenze al secondo turno (né se convenga al Pd, per esempio in una città così mal governata negli ultimi cinque anni come Roma). Dopo l’arrivo di Conte la linea del M5S si è radicalizzata su questioni bandiera come la giustizia, mentre le dichiarazioni dell’ex premier sull’Afghanistan hanno costretto un paio di volte il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a chiarire, in modo felpato ma evidente, che la linea della Farnesina era un’altra. Conte mostra una insofferenza verso il governo Draghi, comprensibile da un certo punto di vista, che per alimentarsi di contenuti non personali ha bisogno di ripescare dal repertorio M5S tutto quell’arsenale di antagonismo che i ministri 5S – Di Maio in testa – si sono invece messi alle spalle. In quel repertorio, è inutile ricordarlo, c’è anche l’ostilità profonda per la sinistra e il Pd, già partito di Bibbiano. Tenere insieme l’anima alla Di Battista e il feeling con Letta è operazione complicata anche per uno slalomista come Conte.

Il paradosso è che però né l’una né l’altra anima del M5S sono orientate a un progetto comune con il Pd. Conte mira a ricreare un Movimento autonomo spendendo il suo ancora robusto consenso personale, gli altri sono diventati governisti, non progressisti, il che fa di loro un’area disponibile sul mercato elettorale anche per esperimenti molto distanti dal “nuovo campo di centrosinistra” vagheggiato dai dem. Le due anime grilline restano accomunate dall’ambiguità del percorso politico, così bene fotografata dal silenzioso ritiro di Primavalle.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source