Tubercolosi, giornata mondiale 24 marzo: pronti gli screening per i profughi ucraini

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Dopo il Covid la guerra in Ucraina: è una triste Giornata Mondiale della Tubercolosi quella di quest’anno, 24 marzo 2022. Proprio l’Ucraina e la Russia sono tra i Paesi al mondo con i livelli più preoccupanti di tubercolosi resistente ai farmaci (MDR-TB) e anche con più alta prevalenza di HIV/TB. Non è un caso che in Italia sia subito scattato per i profughi ucraini il piano di monitoraggio e screening con test per la TBC, oltre a quello per il Covid. E che la stessa Società Italiana di Pediatria (SIP) abbia diramato un vademecum specifico. I pediatri invitano allo “screening per la tubercolosi, considerata l’elevata incidenza in Ucraina di questa patologia”, con test (intradermoreazione di Mantoux o Igra), e “nei pazienti con tosse persistente da più di 2 settimane, è raccomandata una radiografia del torace e successivi esami di approfondimento diagnostico”.

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La giornata

Il 24 marzo è la data in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità celebra l’annuncio, nel 1882, 140 anni fa, da parte di Robert Koch alla comunità scientifica della scoperta del micobatterio che causa questa malattia ancor oggi tra le più letali al mondo. Con un dato allarmante riportato dal Global Report (OMS) sulla Tbc relativo al 2020-21: per la prima volta in dieci anni la mortalità globale è in aumento, tornando ai livelli del 2017. Si calcola oltre 1,3 milioni di morti contro i precedenti 1,2, con aumento anche delle morti di HIV positivi coinfetti. 3600 morti ogni giorno, 150 ogni ora. L’interruzione o lo stop and go dei servizi sanitari a causa del Covid ha portato anche ad una riduzione del numero di casi diagnosticati: da 7,1 milioni a 5,8 milioni, riportandoci d’improvviso alle cifre del 2012, contro una stima di casi che va oltre i 10 milioni.

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Niente cure per la metà dei malati nel mondo

Quindi niente cure né prevenzione per quasi la metà dei casi nel mondo. Un disastro sanitario: accesso ai servizi e trattamenti sono in caduta libera. E ci si allontana dagli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) 2030, quell’80% di riduzione dell’incidenza e 90% di riduzioni di morti. Quando parliamo di malati di TBC intendiamo la malattia attiva, ma un quarto della popolazione mondiale è affetta da tubercolosi, latente, batteri intrappolati dal nostro sistema immunitario. Tb latente che una volta individuata si potrebbe curare. Non a caso nell’ultimo congresso dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani (AMCLI) si è proposto maggiore attenzione allo screening con avanzati test DNA per una “minaccia che si crede estinta ma circola anche in Italia”.

Musica e speranza

Nonostante le nuvole nere che si addensano, la giornata TBC vedrà per tutte le 24 ore (dalle 00.00 del 24 marzo fino alle 24.00 del medesimo giorno) il tradizionale, siamo al tredicesimo anno, concerto live a tappe con collegamenti internet da tutti i continenti (qui il live streaming). Si tratta di ToBeContinued con 48 gruppi musicali in flusso continuo, da 42 nazioni, sotto il segno dell’Officina Globale della Salute di Stazione di Topolò (Topolovo), minuscolo paesino italiano al confine con la Slovenia, frazione del comune di Grimacco, provincia di Udine. Un’immaginifica e straordinaria iniziativa che vede medicina (Mario Raviglione, ex direttore del programma OMS Stop Tb ed ora professore di Salute Globale in varie università), musica e tecnologia (Antonio Della Marina e Moreno Miorelli) alleati oltre ogni barriera, confine, muro. Dalle macerie ucraine nessun suono e dalla Russia, presente l’anno scorso con due gruppi musicali, solo un messaggio: “Non ho energia per fare qualcosa in questi tempi bui. Mi spiace!”

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Online talk show

Da parte sua l’OMS appronta un “Online Talk show” rivolta alla raccolta fondi: Invest to End TB. Save Lives. Chiamati a parlare ministri, capi di Agenzie internazionali, partners e società civile. Tutto sulla piattaforma interattiva dell’Oms. Possibili domande in diretta. Serve registrarsi. Molto istituzionale per volontà del direttore del Dipartimento sulla Tbc a Ginevra che dal 2018 è la russa, Tereza Kasaeva, “una sconosciuta funzionaria russa” (scrisse Politico) eletta con “corsia preferenziale” dall’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus tra non poche polemiche (appelli della società civile e un editoriale del Lancet). L’Associazione Stop Tb Italia  organizza il 25 marzo a Pavia (Collegio Fratelli Cairoli, piazza Cairoli 1) il convegno dal titolo “Ritorno al futuro” sottolineando l’intreccio tra CoVid e Tbc: “La tubercolosi poteva essere un’ottima palestra per affrontare al meglio la pandemia di Covid-19, ma così non è stato”. Similitudini e differenze: la Tbc si cura, il CoVid no. Eppure si muore di più di tubercolosi. Indicando così un nonsenso sanitario. Saranno anche premiati i vincitori del Premio Virchow, edizione 2021, racconti e storie sulla tubercolosi da parte di pazienti e personale sanitario.

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Casi in Italia

Le notifiche di tubercolosi (non la stima, che è stabile intorno ai 5 mila casi) in Italia risalgono a dati del 2019: 3346, erano 3912 l’anno prima, con una diminuzione tra il 2015 e il 2019 del 2,8% l’anno in media. Il 56,2% del totale riguarda cittadini stranieri. Età media degli italiani 52,9, degli stranieri 37,2. Solo 80 casi tra i bambini sotto i 5 anni, 96 casi tra 5 e 14 anni. L’Italia è l’unico Paese nella regione europea dove ci sono più donne tra i nuovi casi. La tubercolosi è una malattia infettiva che si trasmette per via aerea e per il 70-80% colpisce i polmoni. Purtroppo anche in Italia si stanno sviluppando casi di resistenza alle cure (MDR-TB) e anche di estesa resistenza (XDR-TB) di sempre più difficile guarigione e con più alta mortalità. Recentemente l’Agenzia del Farmaco (AIFA) ha approvato Dovprela (pretomanid), l’unico farmaco approvato esclusivamente per la tubercolosi polmonare a estesa farmacoresistenza.

Cure lunghe anche sei mesi

Le cure farmacologiche, che in genere variano tra i 4 e i 6 mesi, diventano lunghe anche uno o due anni e con pesanti effetti collaterali in caso di MDR o XDR-TB. Chi è in trattamento soffre per le tante pillole da prendere (anche 16 al giorno!), malfunzionamento dei nervi periferici, dolori, acne, anemia, nausea, vomito, mal di testa, aumento degli enzimi epatici (transaminasi e gamma-glutamiltransferasi), indigestione (dispepsia), rash, aumento degli enzimi pancreatici (iperamilasemia), deficit visivo, basso livello di zucchero nel sangue (ipoglicemia), e diarrea. Poi c’è il lungo isolamento con relativa crisi psicologica. All’interno dell’Unione europea – per ora –  meno della metà (46,8%) di affetti da Tbc multiresistente raggiunge il successo confermato, e solo il 34,9 dei casi di estesa resistenza (XDR-TB).

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