Turismo, torna la voglia di seconda casa. Le compravendite crescono del 41%. Record a Madonna di Campiglio: 15 mila euro al metro quadro

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MILANO – Torna a crescere l’appetito per le seconde case. È quanto mette in evidenza l’Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico 2022 di FIMAA-Confcommercio (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia), con la collaborazione di Nomisma. Lo scorso le compravendite sono cresciute in un anno del 41,1%, ad un tasso maggiore della media nazionale (+34%). Mare, in questo caso, batte montagna con un +43,4% per le località marine e +35% per quelle montane.

In vetta alle classifiche spicca si posiziona Madonna di Campiglio, con valori che raggiungono i 15 mila euro al metro quadro, seguita da Forte dei Marmi e Capri con 14 mila. A seguire, Cortina d’Ampezzo  e Santa Margherita Ligure, con valori massimi compresi tra i 13.000 e i 13.500 euro al metro quadro.

Cifre però ben distanti dalla media nazionale. In media, nel 2022, il prezzo medio di un’abitazione turistica in Italia è stato di 2550 euro al metro quadro, con prezzi che segnano comunque una crescita annua del 3,2%. Restando sui valori delle abitazioni è invece la montagna a rivalutarsi di più, con variazioni medie che oscillano tra +3,7% a +5%, mentre le abitazioni al mare presentano una variazione media più contenuta che si mantiene nel range tra +2,2% e +2,8%.

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L’analisi si sofferma anche sugli affitti, che registrano una crescita annua nel 2022 del 4,8%, grazie alla forte ripresa dei flussi turistici. Un rialzo che ha interessato di più le località di mare e quelle vicino ai laghi (rispettivamente +5,9% e +5,3%). Molto meno marcato invece l’aumento dei canoni in montagna, con una crescita dell’1,1%

Nel 2022, i canoni di locazione delle abitazioni segnano un +4,8% medio su base annua, in netto miglioramento rispetto al 2021, beneficiando della crescita dei flussi turistici. L’aumento ha interessato maggiormente le località marittime (+5,9% in media) e le località lacuali (+5,3%), mentre i canoni medi delle località di montagna registrano un aumento molto più contenuto (+1,1%).

“Per sostenere il turismo, di fondamentale importanza per l’economia del Paese, è auspicabile che il prossimo governo coinvolga le associazioni di categoria e gli operatori del settore per un Osservatorio del comparto turistico, che monitori tale mercato e fornisca indicazioni utili e propositive anche per la regolamentazione delle locazioni brevi turistiche, evitando disparità di normative tra le varie Regioni”, osserva Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa precisando che “va scongiurato anche il rischio che il settore possa diventare preda dei grandi gruppi internazionali”. Secondo Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma ad alimentare il mercato “è stata soprattutto l’esigenza delle famiglie italiane di privilegiare dopo la pandemia impieghi in grado di coniugare percezione di sicurezza e possibilità di godimento e gratificazione. Proprio quello che nell’immaginario collettivo rappresenta l’investimento immobiliare.

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