Uber Eats Italy, ai rider i soldi sequestrati per l’accusa di caporalato: 10mila euro ciascuno su disposizione del tribunale

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Diecimila euro di risarcimento per 44 rider che si sono costituiti parte civile nel procedimento per caporalato che ha visto coinvolta Uber Eats Italy e alcune società intermediarie. E’ la decisione presa dal gup Teresa De Pascale contestualmente alle prime condanne arrivate per tre imputati che avevano scelto il rito abbreviato. Giuseppe Moltini, uno dei titolari delle società intermediarie, è stato condannato a 3 anni e 8 mesi con l’accusa di caporalato, mentre per gli altri due imputati sono arrivate condanne per reati fiscali.

Caporalato sui rider, chiesto il processo per ex manager Uber Italy e altri

Contemporaneamente, il giudice ha stabilito una provvisionale da 10mila euro in favore di cascuno dei rider e una da 20mila euro per la Cgil che era stata ammessa come parte civile. Per pagare queste somme, vengono convertite in provvisionali le somme sequestrate dal pm Paolo Storari nel corso dell’inchiesta: sequestro che quindi viene convertito in pignoramento. Il giudice ha anche stabilito il risarcimento delle spese processuali nei confronti delle parti civili. Le indagini avevano portato al commissariamento, il 29 maggio del 2020, della filiale italiana di Uber: commissariamento che fu revocato lo scorso marzo dai giudici dopo il riconoscimento di un percorso virtuoso intrapreso dalla società per ripristinare la legalità e tutelare le paghe dei ciclofattorini.

Uber, pm: “Revoca immediata commissariamento”. Amministratori giudiziari: “Eliminato caporalato”

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