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Ucraina, Draghi chiama Putin: “Impegno per una de-escalation”

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto stamattina una conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin. Al centro del colloquio, gli ultimi sviluppi della crisi ucraina e le relazioni bilaterali tra i due Paesi.

Con Putin, Draghi ha sottolineato l’importanza di “adoperarsi per una de-escalation delle tensioni alla luce delle gravi conseguenze che avrebbe un inasprimento della crisi”. Sono stati concordati un impegno comune “per una soluzione sostenibile e durevole della crisi e l’esigenza di ricostruire un clima di fiducia”, fa sapere palazzo Chigi.

Secondo l’agenzia di stampa russa Tass, nella telefonata con il premier, Putin avrebbe confermato l’intenzione di Mosca di “continuare a sostenere stabili forniture di gas all’Italia”.

Il presidente russo ha anche chiesto che l’Ucraina adempia “ai propri impegni, in particolare per quanto riguarda gli aspetti politici della risoluzione del conflitto” con i separatisti armati filorussi nell’est del Paese, secondo il resconto del colloquio diffuso dal Cremlino. I due leader, inoltre, “hanno discusso in dettaglio lo sviluppo delle garanzie legali di sicurezza” per la Russia. Vladimir Putin ha insistito “sull’importanza di rispettare il principio fondamentale dell’indivisibilità della sicurezza”, ritenendo che l’Occidente non dovrebbe costruire la propria sicurezza a spese di quella russa.

Gli Stati Uniti accusano la Russia di pianificare un’invasione dell’Ucraina, Paese già dilaniato dalla guerra civile con i separatisti sostenuti da Mosca. La Russia nega qualsiasi intenzione bellicosa, ma condiziona qualsiasi riduzione dell’escalation alle richieste garanzie per la sua sicurezza, in particolare l’assicurazione che l’Ucraina non sarà mai membro della Nato e che l’Alleanza ritirerà le sue forze sulle posizioni del 1997.

Washington ha respinto queste richieste, ma ha lasciato la porta aperta a discussioni su altri argomenti, come il dispiegamento di missili o i limiti reciproci alle esercitazioni militari. Mosca sta preparando la sua risposta. Oggi il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, avrà un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri russo Lavrov.



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