Ucraina, i fratelli Klitschko: “Il nostro spirito da pugili sarà più forte dei missili”

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KIEV – Nessuno mette all’angolo i fratelli Klitschko. Non ci riuscivano energumeni di cento chili sul ring e non ce la fanno i missili di Mosca. Al 27esimo giorno di guerra, e dozzine di ore di sonno perse, Vitaly e Volodymyr sprigionano energia rabbiosa come fossero appena al secondo round. Sono stati entrambi campioni di pugilato, chi se ne intende li considera tra i migliori pesi massimi. Vitaly (51 anni) è il sindaco eroe di Kiev. Adora gli scacchi e ha un dottorato di ricerca, per cui sul quadrato lo chiamavano Dr.Ironfist, dottor pugno di ferro. Volodymyr (46 anni) parla cinque lingue, soprannominato Steelhammer, martello d’acciaio. Insomma, due tipi tosti. Che appaiono sullo schermo del telefono, puntuali e abbracciati, per l’intervista via Skype con Repubblica

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Vitaly: “L’obiettivo dei russi è provocare il panico perché pensano che gli abitanti poi facciano pressione per la resa. Le racconto una storia: al quartiere di Obolon un vecchio è venuto da me, la sua casa era distrutta. “Adesso cosa faccio, sindaco?”, mi ha chiesto. Gli ho dato diverse opzioni, allontanarsi nell’ovest dell’Ucraina oppure lasciare il Paese. Mi ha risposto: “No, non ha capito, qui ho i miei amici e la mia famiglia, non me ne vado, voglio un fucile per difendere la mia città”” 

Volodymyr, qual è il suo ruolo?

Volodymyr: “Mi occupo di tutta la parte degli aiuti umanitari e finanziari. Il mio passato sportivo e il fatto di aver lavorato a livello internazionale mi aiutano a tenere tutto insieme. Contatto i partner che nel mondo ci stanno dando una mano…”.

Vitaly: “Ha fatto arrivare più di cento convogli. Ha messo a disposizione il suo status di star internazionale per il nostro bene”. (si gira verso di lui) “Grazie Volodymyr, stai facendo un lavoro enorme, sapere che sei accanto a me mi dà sicurezza”.

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Siete l’uno il coach dell’altro, quindi.

Volodymyr: “Siamo forze indipendenti di una stessa unità. Lo aiuto a gestire le situazioni stressanti, e, credetemi, ne abbiamo tante”. 

Lo spirito del pugile vi è di aiuto in questo momento?

Volodymyr: “Assolutamente sì. Disciplina, dedizione, controllo dello stress sono decisivi per chi, come noi, deve gestire una città assediata…La nostra preparazione atletica ci consente di essere resilienti e rimanere concentrati. La resistenza fisica è fondamentale, sul ring come in guerra”.

Vitaly: “Se vuoi essere il migliore, devi lavorare con i migliori. Lo staff che sta con noi nel rifugio del municipio è composto dalle persone per bene. Il mio compito è motivarle”.

Come fate?

Volodymyr: “Non serve molto, basta stare spalla a spalla. La forza di volontà è la cosa più potente che la mente e il corpo hanno. La nostra volontà sarà più forte di ogni missile e di ogni proiettile”.

Vostro padre era comandante in capo delle operazioni di bonifica di Chernobyl ed è morto di cancro per le radiazioni assorbite. Come vi ha fatto sentire vedere bombardamenti vicino alle centrali?

Vitaly: “Penso spesso a nostro padre, uno dei check-point che ho visitato di recente è vicino al cimitero dove è seppellito. Lui era un soldato, ha aiutato milioni di ucraini senza pensare alla sua salute. È un grande onore dare la vita al proprio Paese. Noi seguiamo il suo esempio: cerchiamo di salvare la vita di milioni di persone senza pensare alla nostra”

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Come sta andando la controffensiva a Irpin?

Volodymyr: “A Irpin, Bucha, Hostomel, Vorzel il fronte va avanti e indietro, lo perdiamo e lo recuperiamo, è un inferno. Specialmente per i civili”.

Ci sarà il massiccio attacco via cielo e via terra che tutti temono?

Vitaly: “Due settimane fa avrei detto di no, però da allora ho visto i russi sparare a civili inermi. Oggi dico che è possibile. Putin può distruggere le città, non è sano di mente”.

Qual è il suo messaggio all’Italia?

Vitaly: “Grazie del vostro supporto agli ucraini sfollati, abbiamo apprezzato molto. Ma ad alcuni politici dico: non potete essere incinta a metà. Dovete decidere da che parte stare. Andate a protestare all’ambasciata russa, tagliate le relazioni economiche con Mosca. Bisogna scegliere: bianco o nero, democrazia o autoritarismo, guerra o pace”.

Alla fine della vostra giornata, cosa vi dite?

Volodymyr (si gira verso Vitaly): “Slava Ukraini, fratello”.

Vitaly: “Heroyam slava”.

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