Site icon Notizie italiane in tempo reale!

Ucraina-Russia, cos’è successo oggi: si scoprono gli orrori di Hostomel, e le sanzioni colpiscono anche le figlie di Putin

Oggi è il giorno del volto di Katerina Tikhonova, 35 anni, scienziata, a capo dell’istituto di intelligenza artificiale dell’Università di Mosca, ed ex ballerina acrobatica di rock’n’roll. È uno degli obiettivi delle nuove sanzioni decise dagli Stati Uniti per punire il padre, il presidente russo Vladimir Putin. La Casa Bianca ha accusato Katerina, la sorella Maria Vorontsova e altre persone di “essersi arricchite a spese del popolo russo” e di aver dato supporto all’invasione dell’Ucraina. Nel mirino anche Sberbank, la più grande banca pubblica, Alfa Bank, e altri oligarchi. Ma intanto, la diplomazia internazionale fa fatica a trovare soluzioni. Lo ha detto anche Papa Francesco nel corso dell’udienza generale: “Nell’attuale guerra in Ucraina – ha commentato – assistiamo all’impotenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite”. Mentre anche l’Europa si divide sulle sanzioni, la Lituania è il primo stato membro a bloccare le importazioni di gas. La Gran Bretagna ha annunciato il congelamento di ogni asset di Sberbank, e l’impegno a bloccare entro la fine dell’anno tutte le importazioni di petrolio e carbone. Mosca non esclude una rottura completa delle relazioni diplomatiche con l’Occidente.

Dal fronte arrivano nuove notizie inquietanti: la sindaca di Hostomel, dove si trova l’aeroporto di Kiev, ha detto di non avere più il conto di quanti civili siano stati uccisi. Il numero dei dispersi supera i quattrocento. Testimoni hanno raccontato di persone uccise in casa dai soldati russi. A Bucha venticinque ragazze tra i 14 e 24 anni hanno denunciato di essere state stuprate, alcune  di loro in presenza delle madri agonizzanti. Sasha, il piccolo di 4 anni scomparso a metà marzo durante i bombardamenti, è stato trovato morto. Mariupol, ha detto il sindaco, “è diventata la nuova Auschwitz”. “I razzisti – ha aggiunto – hanno trasformato la città in un campo di sterminio”. Orrori destinati a ripetersi. La guerra, ha ribadito il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, “può durare a lungo, molti mesi e anche anni”.

La Casa Bianca a caccia delle figlie di Putin

Gli Stati Uniti hanno annunciato una nuova ondata di sanzioni finanziare che colpiranno, questa volta, asset e conti delle figlie del presidente russo Vladimir Putin e la Sberbank, che detiene un terzo degli asset bancari del Paese. Maria Vorontsova, specialista in malattie rare dei bambini, e Katerina Tikhonova sono le figlie di Putin e della prima moglie, Lyudmila Shkrebneva. Sanzioni anche per moglie e figlia del ministro degli Esteri Sergey Lavrov e per i membri del consiglio di sicurezza russo. “Queste persone – ha comunicato la Casa Bianca – si sono arricchite sulle spalle del popolo russo. Alcune di loro sono responsabili di aver dato sostegno alla guerra di Putin all’Ucraina”. Ogni investimento americano in Russia, inoltre, viene messo al bando. Washington punta a far “tornare in Russia il livello standard di vita all’epoca dell’Unione Sovietica” negli anni ’80. Le sanzioni, ha confermato il presidente americano Joe Biden, sono legate direttamente al massacro di Bucha, dove sono stati trovati centinaia di corpi di civili uccisi, molti dei quali con mani e piedi legati. “La Russia – ha aggiunto Biden – pagherà un prezzo alto e immediato per le sue atrocità”.

Le figlie di Putin colpite dalle sanzioni Usa e Ue, addio a conti bancari e case di lusso

Sequestrato il super yatch dell’oligarca che “ha finanziato la disinformazione”

Il dipartimento Giustizia ha incriminato l’oligarca russo Konstantin Malofeev per aver diffuso il tutto il mondo false informazioni e propaganda a favore di Putin. Lo ha annunciato l’Attorney general Merrick Garland, apparso finora ai margini. Il responsabile della Giustizia americana ha definito l’oligarca ”una delle maggiori fonti di finanziamento della campagna separatista in Crimea”. A Maiorca, in Spagna è stato sequesto il super yacht da 90 milioni di dollari dell’oligarca Viktor Vekselberg, un altro stretto alleato di Putin. 

Ue, alta tensione tra gli Stati sulle sanzioni

A Bruxelles la diplomazia non è riuscita a far approvare le quinte sanzioni proposte dalla Commissione europea, a cominciare dall’embargo a tutti i tipi di carbone prodotto dalla Russia. La decisione è stata rimandata a domani, ma intanto restano tensioni tra gli Stati membri. La Lituania, uno degli alleati più forti dell’Ucraina, ha definito “non adeguate” le sanzioni decise in risposta agli orrori della guerra. “Il carbone – ha dichiarato il ministro degli Esteri Gabrielius Landsbergis – quattro banche, un divieto sui porti e i confini, con qualche eccezione, non rappresentano un pacchetto di misure adeguate. Una risposta flebile è solo un invito a compiere altre atrocità. Deve essere più forte”. La Lituania è il primo membro dell’Unione europea ad aver annunciato lo stop all’importazione di gas russo, ma altri Stati sono più indecisi. Polonia e Stati del Baltico hanno chiesto un blocco totale sull’importazione di combustibili fossili, mentre la Germania, che riceve il 55 per cento del suo gas dalla Russia, è preoccupata dalle conseguenze legate alla disoccupazione e alla possibile impennata dei prezzi del carburante. Intanto Germania e Italia hanno respinto la richiesta di Putin di pagare in rubli le forniture di gas. 

L’Europa indaga su Mosca: “Raccogliamo le prove dei crimini di guerra”

Orban gela l’Unione Europea ma non la Nato

Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha dichiarato che il suo Paese “non avrebbe nessuna difficoltà” a pagare in rubli le forniture di gas della Russia. Orban ha dichiarato di essere pronto a farlo se Mosca lo chiederà. La dichiarazione rischia di minare il fronte compatto europeo, con Germania e Italia che hanno già respinto la richiesta di Putin. Il premier ungherese ha inoltre invitato Putin in Ungheria per colloqui di pace con Ukraina, Francia e Germania. Putin è stato uno dei primi leader a congratularsi con Orban per la sua vittoria alle elezioni, salutata in Italia da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, dall’esponente dell’estrema destra francese Marine Le Pen, e dall’ex presidente americano Donald Trump. Ma dopo la proposta di “partnership” presentata da Putin, Orban ha voluto chiarire la sua posizione: “I russi sanno che noi facciamo parte della Nato e che siamo avversari. Noi condanniamo l’aggressione dell’Ucraina”.

All’Onu domani il voto per espellere la Russia dal Consiglio per i diritti umani

Domani mattina il voto Onu sulla espulsione della Russia dal Consiglio per i diritti umani. La Lettonia, nella notte, ha preso una posizione dura, chiedendo a tutti gli Stati membri di votare per l’esclusione della Russia. L’ambasciatore lettone alle Nazioni Unite, Andrejs Pildegovics, ha parlato di “farsa e vergogna nell’avere uno Stato aggressore nel Consiglio”. “Farsa” è il termine usato anche dall’ambasciatrice Usa all’Onu Linda Thomas-Greenfield. Sul risultato non dovrebbero esserci sorprese. A inizio marzo 140 Stati membri avevano votato la risoluzione di condanna della Russia per l’invasione dell’Ucraina e chiesto l’immediato ritiro dei soldati. 

Zelensky punta il dito: “L’Onu non ci ha difesi, cambi o si sciolga”



Go to Source

Exit mobile version