Udinese-Torino 0-1: Belotti non trema dal dischetto, vittoria d’oro per i granata

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UDINE – Gli abbracci di fine partita tra i giocatori del Torino hanno il sapore del traguardo sempre più vicino. I granata confermano quanto di buono fatto vedere nel derby sbancando Udine, con i bianconeri al terzo scivolone consecutivo. Il cambio di rotta agli ordini di Davide Nicola è evidente, ora i granata sono una formazione quadrata, che magari non ruba l’occhio ma è estremamente solida. La partita della Dacia Arena viene risolta da un episodio, con Arslan che travolge Belotti e il Gallo che dal dischetto non trema su un pallone pesantissimo. Il Toro ora ha cinque punti di margine sul Cagliari, un tesoretto prezioso, da non disperdere in un rettilineo finale ancora molto lungo.

<<La cronaca della gara>>

L’importanza di Mandragora

In una sfida con diversi ex, emerge la voglia di far bene di Rolando Mandragora, che da quando è arrivato al Torino ha contribuito a cambiare faccia al campionato dei granata. Un giocatore che avrebbe certamente fatto comodo anche a Giampaolo, costretto a lungo alla ricerca di soluzioni improbabili davanti alla difesa, e che Nicola è stato ben contento di riaccogliere dopo l’esperienza comune vissuta a Crotone, anche se solo per qualche mese. Con un punto di riferimento in mezzo al campo, il tecnico granata si può permettere di bissare l’esperimento Verdi mezz’ala, stavolta sul centro-destra e non sul centro-sinistra: troppo pericoloso un avversario come De Paul, che nel solo primo tempo ha attentato per ben quattro volte dal limite dell’area alla porta di Milinkovic-Savic (Sirigu out per Covid), per affidarlo alle cure di un ormai ex trequartista. Sulle tracce dell’argentino è andato dunque Rincon e la fase difensiva dei granata ha funzionato bene per la prima mezz’ora, concedendo poco o nulla ai bianconeri e creando una grande occasione per Sanabria – colpo di testa mancato da due passi su invito di Belotti – e un’altra per Rincon, murato da Becao.

Il Gallo torna a cantare

Nel quarto d’ora finale del primo tempo, però, l’Udinese ha cambiato marcia, scossa da una colossale palla-gol sprecata da Molina, che a porta vuota non ha punito una dormita di Milinkovic-Savic e Buongiorno, e vicina al gol a più riprese con le soluzioni velenose di De Paul. La svolta al 15′ della ripresa: punizione di Verdi dai 25 metri, è un invito per Belotti che carica la conclusione – non sarebbe stata semplice – e viene affossato da Arslan, oggi utilizzato da intermedio con Walace centrale. Dell’esecuzione si incarica proprio il capitano granata, che nella nuova veste di partner di Sanabria è più chiamato a cucire il gioco tra centrocampo e attacco che a concludere l’azione in prima persona: forse per questo il gol mancava da sei turni, ma è arrivato nel momento più importante. La reazione dell’Udinese è tutta in un contatto Buongiorno-Becao che Doveri corregge dopo l’esame dell’on field review. I bianconeri faticano a rispondere perché De Paul è in debito d’ossigeno, il doppio attaccante (dentro Okaka e Forestieri dopo lo svantaggio) non funziona contro un Torino guardingo a difesa della propria porta e, soprattutto, perché in un clima da battaglia si esalta chi ha solo qualcosa da guadagnare o da perdere. E questa Udinese che galleggia a metà classifica, al momento, non sembra avere gli stimoli giusti da opporre a chi, al triplice fischio di Doveri dopo cinque minuti di recupero, ha esultato come se questi tre punti valessero il triplo.

UDINESE-TORINO 0-1 (0-0)
Udinese (3-5-2): Musso; Becao, Bonifazi, Samir (33′ st Ouwejan); Molina, De Paul, Walace, Arslan (20′ st Forestieri), Stryger Larsen (41′ st Nestorovski); Pereyra, Llorente (20′ st Okaka). All.: Gotti
Torino (3-5-2): Milinkovic-Savic; Izzo, Bremer, Buongiorno; Vojvoda, Verdi (38′ st Linetty), Mandragora, Rincon (19′ st Lukic), Ansaldi; Sanabria (19′ Zaza), Belotti. All.: Nicola
Arbitro: Doveri
Rete: 16′ st rig. Belotti
Ammoniti: Mandragora, Buongiorno, Zaza
Recupero: 0 e 5′

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