“Ulteriori interventi per contenere i prezzi dell’energia”: il pressing della maggioranza nella risoluzione sul Def

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MILANO – Destinare le risorse pubbliche a contenere gli aumenti di energia, ma anche rivedere i prezzi di riferimento e dei carburanti in un’ottica più di lungo termine. E’ uno degli impegni che la maggioranza chiede al governo, nell’ambito della risoluzione sul Def che è stata approvata dalla Camera. L’aula ha infatti dato il via libera al documento con 412 voti favorevoli e 55 contrari, da parte di Fdi e Alternativa. L’assemblea ha inoltre accolto con 407 sì, 22 no e 36 astenuti la relazione al parlamento che aggiorna il piano di rientro del debito pubblico. Per questa votazione, che richiedeva la maggioranza assoluta, il gruppo Fdi aveva annunciato la propria astensione mentre Alternativa ha votato contro.

Nella risoluzione si conferma il menu di richieste che difficilmente può trovare accoglimento, visti i circa 6 miliardi a disposizione del governo per il prossimo decreto di aiuti previsto a giorni. Ci sono tutte le indicazioni attese alla vigilia, con particolare accento sui problemi che riguardano l’incremento dei prezzi dell’energia. Gli “spazi derivanti dalla manovra” dovranno essere destinati a “nuove iniziative espansive disponendo ulteriori interventi per contenere l’aumento dei prezzi dell’energia nonchè mediante la revisione del sistema dei prezzi di riferimento e dei carburanti”, è uno dei dodici impegni indicati dalla maggioranza. Nel documento si auspica, in particolare, “la necessaria liquidità alle imprese mediante la concessione di garanzie anche alla luce della nuova comunicazione della commissione sul nuovo quadro temporaneo degli aiuti di Stato nonchè ai settori maggiormente colpiti dalle attuali emergenze”. Mentre risorse specifiche devono essere dirette, si legge ancora nella risoluzione, agli enti territoriali alle prese con l’aumento dei prezzi dell’energia.

La maggioranza impegna il governo, quindi, “a rafforzare il dialogo con le organizzazioni sindacali, datoriali e del lavoro autonomo volto ad aumentare da una parte la produttività delle imprese e dall’altra a sostenere il lavoro promuovendo misure di sgravi fiscali o contributivi”.

Risorse agli enti per la sanità, rafforzare accoglienza ucraini

“Prevedere, in favore degli enti territoriali, risorse dirette a contenere l’aumento dei prezzi dell’energia anche mediante l’utilizzo di flessibilità di bilancio. Continuare a sostenere la risposta del sistema sanitario. Adeguare i fondi destinati alla realizzazione di investimenti pubblici alla dinamica imprevista dei costi dell’energia e delle materie prime sia per i lavori in corso di esecuzione che per quelli di prossimo affidamento” con priorità ai progetti del Pnrr, si prevede nella risoluzione che chiede anche di “rafforzare le politiche di accoglienza nei confronti dei profughi ucraini”.

Superbonus, proroga per le villette

Il Governo deve “prorogare il termine attualmente previsto” che obbliga le villette unifamiliari a effettuare il 30% dei lavori entro giugno per usufruire del Superbonus, prevede ancora il documento. Il testo precisa anche che “la percentuale del 30% dell’intervento complessivo” deve essere riferito “al complesso dei lavori e non ai singoli lavori oggetto dell’intervento”. La risoluzione chiede anche di allentare i limiti per la cessione dei crediti edilizi, consentendola a istituti diversi da banche ed assicurazioni.

Ampliare il bonus sociale

Tra le indicazioni, quelle di iniziative per affrontare la povertà alimentare, “ampliando anche il bonus sociale”, per combattere le “disparità generazionali, territoriali, di genere e salariali, con interventi finalizzati ad invertire il trend demografico del Paese, anche dando piena attuazione agli interventi previsti dal family act”. Il testo chiede anche di proseguire con “le misure di esonero contributivo” per favorire l’inserimento di donne e giovani nel mondo del lavoro, “rafforzando gli interventi a sostegno della ripresa economica nel Sud e nelle altre aree svantaggiate del Paese, al fine di evitare che la crisi innescata dall’emergenza sanitaria accentui le disparità fra le diverse aree del Paese”.

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