Un cocktail panoramico o un pranzo in una buvette vista fiume: dove osano i golosi durante Art Basel

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Dal 24 al 26 settembre Basilea si riprende la scena. Art Basel, la più importante fiera d’arte moderna e contemporanea a livello mondiale, abitualmente in programma a giugno, a causa della pandemia è stata spostata a inizio autunno e nella città sul Reno sono in arrivo espositori e visitatori da molte parti del mondo. L’occasione giusta per scoprire, anche sul piano gastronomico, una piccola metropoli che sa unire tradizione e vita cosmopolita.

Basilea vista dal fiume  Lo spirito della città lo si coglie, con un solo colpo d’occhio, dal centro del Mittlere Brücke, costruito nel 1226, uno dei più antichi passaggi del Reno fra il Lago di Costanza e il Mare del Nord. Su una riva si scorge l’abside della cattedrale dove riposa Erasmo da Rotterdam, le case del centro storico che ospitarono Hans Holbein e Johann Froben, lo stampatore delle opere di Erasmo; sulla sponda opposta si alzano le due Torri Roche di Herzog & de Meuron, l’affermata coppia di archistar basilesi che ha firmato con innumerevoli progetti il volto della loro città. Una delle ultime realizzazioni è stato il completamento del recupero (con l’apertura di un design hotel) del complesso Volkshaus Basel, un edificio che fin dal 1925 è stato un’istituzione molto popolare nel campo della gastronomia e degli eventi mondani. La brasserie, che con gli specchi e le sedie Thonet ammicca alle atmosfere Anni 20, offre una carta piuttosto tradizionale, impostata su zuppe, tartare, steak, un’impeccabile escalope viennoise (interpretazione della Wiener Schnitzel), le immancabili frites. È il posto giusto per un aperitivo come il Volkshaus Aged Negroni, o per stappare una bottiglia di Pinot Noir o Riesling di produzione svizzera, una delle tante proposte della carta dei vini. E, se il tempo lo consente, per godersi il tutto nell’incantevole Biergarten situato nel cortile alberato.

 L’ingresso di Volkshaus Basel (@Dario Bragaglia)  Siano a Kleinbasel, la piccola Basilea, il vecchio quartiere industriale e operaio diventato uno dei distretti più pulsanti di vita e che ospita anche la fiera sede di Art Basel. Il Padiglione 1, altra realizzazione di Herzog & de Meuron, si trova a cinque minuti a piedi dal Volkshaus. Proprio accanto si innalza la Messeturm dove al trentunesimo piano c’è il Bar Rouge – posto ideale per un cocktail – che offre un panorama spettacolare sui tetti della città.

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Una cosa non si può negare: una delle attrazioni principali di Basilea è proprio il suo fiume che, attraversando la città, disegna una grande ansa. È il cosiddetto Rheinknie, letteralmente il ginocchio del Reno, che qui cambia direzione e punta risolutamente verso settentrione e il lontano Mare del Nord. Ci sono quattro punti dove dei piccoli traghetti mossi solo dalla corrente trasportano i passeggeri da una parte all’altra della città. Uno dei divertimenti estivi più popolari è il bagno nel fiume o addirittura il suo attraversamento a nuoto muniti del Wickelfisch, una sacca impermeabile dove riporre i vestiti e gli oggetti preziosi. Senza arrivare a tanto, ci si può godere il panorama della città e dell’acqua che scorre da uno degli innumerevoli ristorantini o dalle buvette che si trovano sugli argini. Fra i primi, Ufer7 (Untere Rheingasse 11) ha il vantaggio di avere una bella terrazza panoramica proprio a ridosso del Mittlere Brücke: centralissimo e informale.

Nuotata collettiva nel Reno  Se invece ci si sposta qualche centinaio di metri più a monte e si attraversa il moderno Wettsteinbrücke, a bordo fiume si raggiunge l’antico sobborgo di St. Alban, un tempo luogo di mulini e cartiere. Il Gasthof zum Goldenen Sternen (St.Alban – Rheinweg 70) è considerata la più vecchia locanda di Basilea. Una storia, quella della “stella dorata”, che inizia addirittura nel 1412, anche se non nel luogo esatto dove sorge l’attuale ristorante. Soffitti in legno, affreschi, una vecchia stube, la cantina a volte rimandano al passato, ma il piacere di questo quartiere appartato e tranquillo lo si apprezza appieno seduti in terrazza sulle rive del fiume. A chi non resiste alla tentazione di mangiare pieds dans l’eau, da giugno a settembre i cuochi del Goldenen Sternen preparano un cestino da pic-nic con vino, baguette, affettati, formaggi e salse fatte in casa. In dotazione c’è anche una coperta, ma il pic-nic va prenotato due giorni in anticipo.

Le buvette sono invece dei deliziosi chioschi all’aperto, la maggior parte sulle rive del Reno, che fino all’autunno inoltrato diventano i luoghi d’incontro preferiti dei basilesi per bere un caffè, un drink o gustare qualche semplice snack. Alla Buvette Saint Louis nei pressi della St. Johanns Tor vanno per la maggiore i bocconcini di pesce impanati e la birra locale; alla Buvette Oetlinger (Johanniterbrücke) ti consentono di portare da casa carne, pesce o verdure da grigliare sul barbecue. Altri indirizzi sono la Buvette Dreirosen presso il ponte che porta lo stesso nome, e la Buvette Rhyschänzli, soprannominata anche la buvette della caserma, di fronte all’arrivo di uno dei traghetti fra Mittlere Brücke e Johanniterbrücke.

Rhyschaenzli buvette (@Dario Bragaglia)  Impossibile ripartire da Basilea senza aver assaggiato i Läckerli, che sono i dolci più tipici. Il posto giusto per gustarli e acquistarli, se ne producono diverse varietà, è la Läckerli-Huus sulla centralissima Gerbergasse. I biscottini speziati a base di miele, mandorle, nocciole, scorza d’arancia e limone sono una tradizione fin dal 1903. A renderli unici sono anche le ciliegie provenienti dal Cantone di Basilea Campagna, ricco di frutteti, un vero polmone verde attorno alla città.

Il consiglio. Dalla Fondazione Beyeler al Campus Vitra in e-bike. Con due soste gastronomiche

Ristorante delle Fondazione Beyeler (@Dario Bragaglia)  Come unire l’interesse per l’arte con le soste gastronomiche? Il suggerimento è di noleggiare una bici elettrica presso il Rent a bike della stazione di Basilea (quella delle Ferrovie Svizzere). Da qui in circa mezz’ora si arriva su pista ciclabile alla Fondazione Beyeler (dal 19 settembre c’è la mostra “Close-Up” e dal 10 ottobre “Goya”). Il nuovo Beyeler Restaurant im Park (design dello studio spagnolo Casa Muñoz) offre un piacevole momento a tavola. Poi seguendo il Rehberger Weg, un itinerario di cinque chilometri fra parchi, vigneti e piccoli villaggi di campagna si raggiunge il Campus Vitra. Il percorso è caratterizzato da oggetti d’arte installati dall’artista Tobias Rehberger per indicare la strada verso il campus, che si trova già in Germania. Dopo aver visitato il Museo del Design e ammirato gli edifici di Frank O. Gehry, Zaha Hadid, Tadao Ando, Álvaro Siza e degli immancabili Herzog & de Meuron si potrà provare qualche piatto del VitraHaus Café and Restaurant.

Il Vitra Campus (@Dario Bragaglia)  Info: www.basel.com ; www.myswitzerland.com

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