Uno degli assassini di Anna Politkovskaja è stato graziato e liberato dopo essersi arruolato e aver combattuto in Ucraina

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MOSCA – Tra i tanti detenuti russi graziati dopo un periodo trascorso al fronte in Ucraina c’è anche Sergej Khadzhikurbanov, condannato a 20 anni di detenzione per l’omicidio di Anna Politkovskaja.

La giornalista fu freddata a colpi d’arma da fuoco sull’androne di casa il 7 ottobre del 2006, giorno del compleanno del leader del Cremlino, in uno degli omicidi più clamorosi dell’era Putin.
La notizia è stata confermata dal suo avvocato Aleksej Mikhalchik e ripresa da vari media russi governativi.

“I diritti delle vittime sono sistematicamente disprezzati. Come in tutti i casi ancora più eclatanti, il parere della persona lesa è stato ignorato”, ha commentato Dmitrij Muratov, Nobel per la pace e direttore di Novaja Gazeta, il giornale per il quale Politkovskaja firmava le corrispondenze dalla Cecenia che le sono costate la vita.

Ci sono voluti diversi processi, assoluzioni e poi condanne perché gli autori dell’assassinio venissero condannati. Tra questi appunto Khadzhikurbanov, ex agente investigativo del Dipartimento per la lotta alla criminalità organizzata. L’organizzatore logistico dell’agguato, Lom-Ali Gajtukaev, è morto in prigione nel 2017, mentre suo nipote Rustam Makhmudov è stato giudicato colpevole dell’omicidio della giornalista e sta scontando l’ergastolo.

I mandanti del delitto invece non sono mai stati identificati; molti oppositori ritengono che si tratti di Ramzan Kadyrov, il leader della Cecenia, che però ha sempre negato.

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Come se non bastasse, Khadzhikurbanov – che avrebbe dovuto scontare la sua pena fino al 2030 – è stato graziato dopo essersi unito ai combattimenti in Ucraina alla fine del 2022. I sei mesi di servizio al fronte che i detenuti di norma svolgono prima di poter essere graziati gli sono bastati per salire di grado: ora è al comando di un battaglione e sta ancora prestando servizio sul fronte ucraino.

“Ha lavorato nelle forze speciali negli Anni ’90 e ha esperienza. Motivo per cui probabilmente gli è stato subito offerto un posto di comando. Nel 2023 ha firmato un nuovo contratto come volontario”, ha detto l’avvocato dicendosi “convinto dell’innocenza” del suo cliente nel caso Politkovskaja.
“Perché un detenuto possa passare da comandante di squadra a comandante di battaglione in un paio di mesi – ha commentato una fonte di Baza – deve davvero essere Rambo”.

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