Ursula von der Leyen: “Entro l’estate vaccineremo il 70% degli europei. Quando avremo i dati sulle vendite extra di AstraZeneca, la richiameremo ai suoi obblighi”

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Bruxelles – Ursula von der Leyen difende l’operato della Commissione europea sui vaccini, conferma l’obiettivo di immunizzare il 70% della popolazione adulta in Europa entro l’estate e annuncia che con AstraZeneca, che ha tagliato del 70% le consegne all’Unione, non finisce qui:  “Ci aspettiamo che recuperi le dosi tagliate nel primo trimestre”, afferma la numero uno dell’Eurogoverno in una intervista con un gruppo ristretto di quotidiani internazionali, tra cui Repubblica. La strategia per recuperare le dosi dell’azienda anglo-svedese – spiega – si basa sul nuovo meccanismo dell’export lanciato venerdì, grazie il quale Bruxelles avrà i dati sui vaccini prodotti in Europa e venduti fuori dal continente da dicembre ad oggi: “Quando avremo i dati completi che si sostituiranno ai rumors torneremo al tavolo con AstraZeneca e li richiameremo ai loro obblighi”.

L’intervista, che sarà integralmente pubblicata domani su Repubblica, arriva dopo una settimana di scontri con l’amministratore delegato di AstraZeneca, Pascal Soriot, che proprio a questo giornale aveva giustificato i tagli affermando che erano causati da problemi alla sua fabbrica belga che non potevano essere compensati da quelle britanniche, visto che queste dovevano servire gli ordini del governo di Londra. Tesi smentita venerdì scorso da Bruxelles con la pubblicazione del contratto che ha dimostrato come anche gli impianti d’oltremanica debbano rifornire l’Europa. Ecco perché gli europei pensano che l’azienda abbia venduto altrove i vaccini per la Ue.

“Al momento – attacca von der Leyen – non c’è una spiegazione plausibile ai ritardi, chiediamo trasparenza su cosa hai prodotto, cosa hai esportato e cos’hai in magazzino. Poi toccherà all’azienda darci spiegazioni e dirci come intende rispettare il contratto. Anche Pfizer-Biontech ha avuto problemi ma erano comprensibili e li ha risolti. Comunque con AstraZeneca il peggio è alle spalle, è un segnale positivo che abbia mostrato la volontà di accelerare le consegne”. Riferimento al fatto che l’azienda ha parzialmente attenuato i danni, promettendo 9 milioni di dosi in più arrivando a 40 milioni, comunque decisamente meno degli oltre 100 previsti dal contratto entro il primo trimestre 2021.

Von der Leyen fornisce molti dati sulla campagna vaccinale in corso in Europa, spiega che in totale “a un mese dall’avvio delle inoculazioni abbiamo consegnato 18 milioni di dosi. Posso dirvi che a febbraio ne arriveranno altre 33 milioni e a marzo 55 milioni. Nel secondo trimestre saranno ancora di più: 300 milioni da parte delle tre aziende già autorizzate dall’Ema (Pfizer-Biontech, Moderna e AstraZeneca, ndr) e, se otterranno anche loro il via libera, altre 80 milioni di fiale da Johnson and Johnson e Curevac. Siamo sulla buona strada, alla fine avremo 2,3 miliardi di vaccini, il triplo di quel che ci serve e potremo aiutare anche i paesi vicini all’Unione”.

Infine la presidente tedesca della Commissione difende l’operato della sua istituzione, che ha comprato i vaccini a nome dei Ventisette, affermando che se senza i “2,7 miliardi” di investimento iniziale di Bruxelles le aziende ci avrebbero messo di più ad arrivare all’immunizzante e che tutte le aziende ora sul mercato sono nel portafoglio Ue: “In estate non era facile scegliere chi tra 150 pretendenti sarebbe arrivato per primo”. A dimostrazione, secondo von der Leyen, “che come Unione possiamo fare meglio dei singoli governi”.  

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