Us Open nella fase calda, temperature sopra i 32 grandi. Medvedev: “Si può morire”

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New York – Gli Us Open di tennis sono entrati nella fase calda. Fuori dal campo. Nella tradizione del Grande Slam di New York c’era sempre stato un clima che passava dal caldo di fine settembre all’umido con sprazzi di pioggia misti a vento di settembre. Quest’anno il caldo è riapparso nel finale quando ormai l’estate stava per essere archiviata. Ieri, mercoledì, la temperatura ha segnato 32 gradi, il Billie Jean King National Tennis Center si è trasformato in un forno, al punto che sui tetti dei treni fermi sui binari alle spalle del Louis Armstrong Stadium si sarebbero potute cuocere frittate, poggiando tuorli d’uovo. Gli stand dei drink al gusto di cocomero e mirtillo sono stati presi d’assalto, nonostante per un bicchiere chiedessero 20 dollari. Ma il caldo ha avuto un impatto anche sui tennisti, arrivati alla fase finale del torneo che arriva, a sua volta, al termine di una stagione stressante. In uno sport dove la pallina viaggia a 200 chilometri orari restare concentrati richiede uno sforzo, se ci si trova dentro una bolla di calore è ancora peggio.

Medvedev lancia l’allarme

E’ la prima cosa a cui ha pensato Daniil Medvedev questa settimana, quando si è allenato nei pomeriggi in vista delle partite. “Per me – ha commentato nei giorni scorsi – è stato tipo, dio mio”. La presenza di giocatori dell’est, abituati a temperature più miti, ha reso il caldo un elemento ancora più serio. Per attenuare l’effetto del sole gli organizzatori dell’Open hanno chiuso parzialmente il tetto dell’Arthur Ashe Stadium, in modo da schermare il campo. “Un giocatore – ha commentato Medvedev durante il match con l’altro russo, Andrey Rublev – potrebbe finire per morire, lo vedranno”.

Nonostante questo, Daniil ha vinto facile, in tre set, 6-4 6-3 6-4, ma l’emergenza calore è rimasta. I commentatori hanno definito “brutale” la situazione. I giocatori vengono colti dalle telecamere con l’asciugamano freddo di freezer calato sulla testa. Per le donne è stato inserito un break di dieci minuti tra il secondo e il terzo set. Per gli uomini è tra il terzo e il quarto. Tra le ipotesi, la possibilità di piazzare una bottiglia d’acqua fredda nei box all’angolo dove i giocatori mettono l’asciugamano, per poter bere nei pochi secondi a disposizioni tra un servizio e l’altro. Ma dipende dagli arbitri, non è ancora certo. Nel vicino New Jersey hanno proposto di rinviare l’apertura delle scuole, prevista per oggi, per contrastare l’ondata di caldo, che sta colpendo tutti gli Stati Uniti e che riguarda 190 milioni di persone. Tra oggi e venerdì le temperature dovrebbero abbassarsi ma di pochi gradi. Forse non sufficienti per dichiarare Flushing fuori dal rischio di colpi di calore, almeno in tribuna.
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