Usa, giornalismo: premi Pulitzer, si confermano New York Times e Washington Post. Premio speciale ai giornalisti ucraini

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Il New York Times e il Washington Post hanno fatto incetta, anche stavolta, dei premi Pulitzer 2022 per il giornalismo, ma i giornali della Florida hanno fatto la loro parte. Storie di drammi sociali, inchieste, la brutalità della polizia, le guerre sbagliate. C’è sempre un’analisi globale alla luce dei premi americani. Annunciati con un video e interventi in remoto, dopo aver reso onore ai dodici giornalisti morti durante la guerra in Ucraina e gli otto reporter assassinati in Messico, sono arrivati gli Oscar più ambiti nella storia del giornalismo americano. Il New York Times ha conquistato il premio per il racconto investigativo e per la critica culturale, mentre il Post quello più importante di tutti, per la copertura del momento più drammatico della storia recente dgli Stati Uniti: l’assalto dei trumpiani agli edifici del Congresso il 6 gennaio 2021. Il Pulitzer venne istituito dal giornalista Joseph Pulitzer nel 1917 e rappresenta il massimo riconoscimento. La selezione è curata dalla Columbia University di New York. A essere premiati soprattutto giornalisti ma ci sono anche altre sezioni.

Lo staff del Times ha vinto il premio nella categoria internazionale per il suo reportage sui fallimenti della guerra aerea in Medio Oriente, con il suo alto costo di vite civili. Premiata anche l’inchiesta sulla brutalità della polizia negli Stati Uniti, ricostruendo una serie di casi per dimostrare che molte delle centinaia di morti negli ultimi cinque anni a posti di blocco potevano essere evitate. Salamishah Tillet un celebre critico per il giornale newyorkese, ha vinto il Pulitzer per il suo lavoro sulla razza nelle arti e nella cultura pop americana. Tra i premiati anche la giornalista Andrea Elliott, per il suo libro “Invisible Child: Poverty, Survival and Hope in American City”, nato da una serie che la reporter aveva realizzato per il Times su una afroamericana adolescente finita a vivere per strada. Al rivale Post è andato il premio nel settore ‘servizio pubblico’, l’equivalente della medaglia d’oro del concorso, considerato il riconoscimento più prestigioso, per ‘The Attack’, una sconvolgente e precisa analisi degli avvenimenti che portarono all’assedio di Capitol. Tra gli altri premi, annunciati dall’amministratrice dell’organizzazione, Marjorie Miller, vicepresidente dell’Associated Press: per l’ultim’ora, Pulitzer allo staff del Miami Herald per la copertura del crollo del complesso Champlain Towers South, il palazzo di dodici piani venuto giù a Miami nella notte del 24 giugno 2021, in cui morirono 98 persone. Quello per il giornalismo investigativo a Corey G. Johnson, Rebecca Woolington e Eli Murray, del Tampa Bay Times, per una serie di articoli dell’inchiesta che ha rivelato le esalazioni tossiche e i danni ambientali provoati dall’unico impianto di riciclaggio di batterie per auto in Florida, e che hanno portato a interventi per garantire la sicurezza dei lavoratori.

Per il racconto divulgativo ha vinto lo staff di Quanta Magainze e Natalie Wolchover, che hanno reso “semplice” la spiegazione della realizzazione del telescopio spaziale James Webb.  Per il reportage locale premiati Madison Hopkins, della ong Better Gonvernment Association, e Cecilia Reyes del Chicago Tribune per l’analisi dettagliata della lunga storia degli edifici devastati dal fuoco, la mancanza di controlli delle misure antincendio e del loro tragico bilancio. Per “Storie e approfondimenti” l’articolo scritto per Atlantic da Jennifer Senior, un lungo doloroso e straordinario viaggio nella vita di una famiglia segnata dalla tragedia dell’attacco alle Torri Gemelle. Tra le “Opinioni, premio a Melinda Henneberger del Kansas City Star per una serie di interventi di denuncia e testimonianze sulle vittime di un poliziotto accusato di essere uno stupratore seriale. E premio allo Houston Chronicle, per una serie di articoli sulle restrizioni di voto decise dai Repubblicani. Tra i ‘cartoons’, il racconto “Insider” sulla storia della ragazza sopravvissuta a un campo di rieducazione cinese per uiguri. Tra i podcast la storia “Suave” di Futuro Media in cui si racconta la storia di un uomo uscito dal carcere dopo trent’anni. Citazione speciale per i giornalisti ucraini e il loro coraggio, nel raccontare l’invasione russa e contrastare la propaganda russa. Per la fiction il Pulitzer è andato a “The Netanyahus” di Joshua Cohen, romanzo incentrato sulle ambiguità dell’esperienza ebreo-americana. Per la poesia a “frank: sonnets” di Diane Seuss, per il teatro a “Fat Ham” di James Ijames, e la musica a “Voiceless Mass”, di Raven Chacon, musica per organo.

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