Usa, i sovranisti italiani alla corte di Trump: FdI senza Meloni e la Lega al Cpac

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I sovranisti italiani alla corte di Donald Trump. Alcuni leghisti ed esponenti di Fratelli d’Italia sono i protagonisti della trasferta negli Stati Uniti, a Orlando in Florida, per partecipare alla nuova edizione del Cpac (Conservative political action conference), la rassegna annuale dei conservatori americani in corso fino al 28 febbraio. Giorgia Meloni quest’anno, però, non ci sarà. La sua partecipazione sembrava scontata, dopo il suo esordio a Washington DC, nel 2019, e l’invito nel febbraio 2020, ad Oxon Hill, Maryland. E invece, il suo nome non compare nella lista di speakers di questa nuova edizione. Si trova già in Florida, invece, il responsabile Esteri e capodelegazione di FdI al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza. Mentre per la Lega c’è Susanna Ceccardi, europarlamentare, membro della commissione Affari esteri, sconfitta alle ultime elezioni regionali in Toscana da Eugenio Giani del Pd. Con lei anche Silvia Sardone e Paolo Borchia.

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Insomma, FdI, il solo partito del centrodestra all’opposizione del governo Draghi, non è però solo in America, a fargli compagnia infatti ci sono anche tre esponenti leghisti. Così nonostante la riscoperta europeista di Matteo Salvini e la sua riconversione draghiana, il Carroccio vola negli States per partecipare alla Cpac, che quest’anno dimostrerà come Trump, nonostante i due impeachment e la sconfitta elettorale che gli ha negato il secondo mandato, rimanga il leader indiscusso del partito repubblicano per la grandissima presa che continua ad avere sulla sua base elettorale. Una presa che dovrebbe essere confermata dallo “straw poll”, un sondaggio che si svolgerà tra tutti i partecipanti alla conclusione dei quattro giorni di lavori che con molta probabilità indicherà Trump come il candidato presidenziale in pectore del 2024. Per domenica è atteso proprio il suo intervento, il primo discorso pubblico da quando ha lasciato la Casa Bianca il 20 gennaio scorso: si concentrerà sul futuro del movimento conservatore e, secondo quanto anticipato da Fox News, non mancheranno anche duri attacchi alla presidenza Biden. La conferenza sarà così il modo in cui Trump e i suoi alleati mostreranno che nel loro partito non c’è spazio per chi critica l’ex presidente. E tra questi, non mancano i sovranisti italiani, anche chi con il nuovo esecutivo guidato dall’ex banchiere si è scoperto europeista e ha ottenuto ministeri e sottosegretari, come appunto la Lega.

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Tra gli interventi della conferenza non compare nessuno dei repubblicani che hanno appoggiato l’impeachment per l’insurrezione al Congresso, come il senatore Mitt Romney e la deputata Liz Cheney, numero 3 della Camera. Oppure ha additato le sue responsabilità, come il leader della minoranza al Senato, Mitch McConnell e l’ex ambasciatrice all’Onu, Nikki Haley. Interpellato da The Hill, l’organizzatore del Cpac Matt Schlapp ha detto che questi esponenti repubblicani non sono stati invitati perché “semplicemente sono più moderati ed è per questo sono in contrasto con Trump e la sua agenda conservatrice”. “Ma noi non censuriamo i discorsi – ha aggiunto – sarà veramente un esperimento per vedere a che punto è il movimento conservatore, compreso il sondaggio tra tutti i partecipanti”.

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