Usa, l’agente di polizia che uccise Floyd chiede un nuovo processo: “Condizionamenti dalle proteste del movimento Black Lives Matter”

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I legali di Derek Chauvin, l’ex agente della polizia di Minneapolis condannato per la morte del 46enne afroamericano George Floyd, hanno  presentando ricorso in appello. Nella richiesta si legge come a Chauvin sia stato negato il diritto a un giusto processo e per questo ne chiedono un altro.

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Nel ricorso si legge che Chauvin non avrebbe potuto avere un giusto processo a causa di quanto accaduto prima con le manifestazioni e le proteste guidate dal movimento Black Lives Matter. Si accusa anche la corte che ha condannato l’ex agente di aver abusato della sua discrezione, negando in particolare la richiesta per un cambio di sede del processo. Quest’ultimo si è tenuto a Minneapolis, la città in cui Floyd è stato ucciso.

Inoltre si accusano i giudici di non essere stati in grado di isolare la giuria visto l’ambiente ostile all’imputato, sottoponendo così i giurati a possibili intimidazioni o al timore di rappresaglie.

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La sentenza per Chauvin è attesa tra un paio di settimane e l’ex agente condannato per tutti e tre i capi di accusa di omicidio rischia fino a 40 anni di carcere. Il 23 agosto invece partirà il processo agli altri tre ex agenti che erano con Chauvin e accusati di favoreggiamento.

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