Usa, perse una gamba per un tumore: Hayley è la prima donna con protesi a volare nello spazio

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NEW YORK – Ha voluto annunciarlo dalle corsie del St. Jude Children’s Research Hospital di Memphis, quello stesso ospedale dove a 10 anni la guarirono dal tumore che pure le divorò la gamba sinistra. E dove oggi lavora come assistente medico. Hayley Arceneaux, 29 anni appena, entro la fine dell’anno sarà la più giovane americana – e la prima con una protesi – a viaggiare nello spazio.

La giovane è stata scelta per far parte del team formato da soli civili (quattro persone) pronto a decollare, entro la fine dell’anno, dalla Florida con un razzo Falcon 9 prodotto da SpaceX, la società fondata da Elon Musk. Il suo è infatti un viaggio più simbolico che esplorativo: servirà a raccogliere fondi per il celebre ospedale pediatrico, fra i pochi in America che curano gratuitamente i bambini. E pure, come dice lei, “a dimostrare che per un sopravvissuto al tumore nulla è impossibile”.

Ad assicurarle il biglietto del viaggio è d’altronde Jared Isaacman, 38enne, miliardario e filantropo, ceo di Shift4 Payments, un sistema di pagamento elettronico, messosi a capo della missione. Esperto di tecnologia col pallino dello spazio, già qualche settimana fa aveva annunciato di aver finanziato il volo da SpaceX con l’intenzione di donare gli altri tre posti a persone significative con l’obiettivo di raccogliere 200 milioni di dollari a favore dei piccoli malati di cancro.  

Anche per questo la scelta è caduta su Arceneaux: chiamata a fare da medico di bordo, certo. Ma soprattutto ad occupare la poltrona che per l’imprenditore rappresenta “il pilastro della speranza” perché fin da piccola ha sempre desiderato viaggiare, nonostante gli impedimenti fisici. Mentre le altre due, simbolicamente definite pilastri di “generosità” e “prosperità”, andranno a grandi donatori del centro clinico d’eccellenza.  

L’americana più giovane ad affrontare un viaggio spaziale prima di lei, era stata, nel 1983 Sally Ride, diventata la prima astronauta donna della Nasa quando aveva 32 anni. Ad incitare Hayley ad affrontare l’avventura, sono stati soprattutto il fratello e la cognata, ingegneri spaziali.

“Ho paura, ma so che non sarà nulla rispetto al tumore affrontato da bambina. Quell’esperienza mi ha reso più forte”. Il Falcon farà il giro del mondo per poi tornare a Cape Carneval: “Nessuno mi timbrerà il passaporto. E allora ho pensato di disegnarmici sopra, da sola, una stella e la luna”

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