Vaccini anche nei cinema multisala, il piano per le maxi somministrazioni

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La “cattedrale” dentro alla Fabbrica del Vapore come il santuario del vaccino anti-Covid a Milano. E poi il tendone di fianco al Duomo, in piazzetta Reale. Sono questi i primi due spazi che il Comune di Milano è disposto ad allestire a fine marzo per ospitare prima gli anziani, poi il resto della popolazione che vorrà aderire alla più grande campagna vaccinale del secolo. Regione Lombardia ha incaricato le Ats di trattare con gli enti locali di tutte le province per trovare i luoghi più adatti. E ieri l’assessora al Welfare Letizia Moratti ha spiegato che “si prevedono quattro ipotesi di strutture da 700, 4 mila, 6 mila o 13 mila metri quadrati. L’interlocuzione su questi temi con i Comuni è a buon punto e vediamo una grandissima voglia di collaborare”.

Palazzo Marino già con la precedente campagna di vaccinazione antinfluenzale aveva offerto alla Regione il tendone in Duomo e la Fabbrica del Vapore, oltre al parcheggio di Trenno per i tamponi dedicati alle scuole. Ora, si sta mettendo in piedi un’operazione ancora più in grande stile, perché sicuramente Milano, col suo milione e mezzo di abitanti avrà bisogno di tanti luoghi attrezzati ad hoc, oltre ai normali centri vaccinali. “Il Comune ha già mostrato grande disponibilità verso tutte le attività a beneficio della salute pubblica e notevole capacità organizzativa in occasione della vaccinazione antinfluenzale. Siamo pronti a fare la nostra parte anche in questa fase”, assicura la vicesindaca Anna Scavuzzo. Vista la situazione, Uci Cinemas offre alla Regione anche le multisale del Circuito, “in modo che possano essere utilizzate come ulteriori sedi nella campagna di vaccinazione. Le strutture dei cinema sono spaziose, arieggiate e condizionate”.

In campo una task force di oltre tremila fra medici e infermieri, con l’aiuto anche di centinaia di giovani specializzandi. Moratti ha già chiesto di inserire nel decreto Milleproroghe un provvedimento che preveda i fondi per retribuire chi lavorerà: si mette in conto una spesa di 6 euro a vaccino inoculato. Oltre ai sindaci sono in campo anche gli Ordini dei medici e degli infermieri, che dovranno assicurare la sorveglianza delle operazioni in luoghi diversi dagli ospedali, come le farmacie, dove verranno fatti i vaccini. “La supervisione medica della fase massiva della campagna è un nodo che stiamo studiando con il ministero della Salute – spiega Moratti – e con gli ordini. Faremo una call come Regione per reclutare anche medici e infermieri in pensione. E ci faremo aiutare da Croce Rossa”.

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