Vaccini, Figliuolo alle Regioni: “Accelerare le terze dosi”

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Le Regioni devono accelerare sulla terza dose, ricorrendo se necessario anche alla “chiamata attiva”, cioè convocando gli over 60, i fragili e i lavoratori della sanità, che ancora non si sono presentati per la nuova somministrazione. Il commissario straordinario all’Emergenza Covid, generale Francesco Figliuolo, ha scritto una nuova lettera alle amministrazioni locali con le “Indicazioni sulla prosecuzione della campagna vaccinale”. E l’Ema, l’agenzia europea per il farmaco, annuncia “La terza dose alla popolazione generale probabile prossimo passo”.

La curva dei contagi sta salendo anche se per ora negli ospedali non ci sono grossi problemi, ha detto il commissario straordinario.

Al momento solo il 29% delle persone che ne avevano diritto e per le quali erano trascorsi almeno sei mesi dalla seconda somministrazione hanno ricevuto la terza dose. Si tratta in tutto di 1,5 milioni di cittadini. Percentuale poco più alta, circa il 33%, per coloro che invece hanno problemi di immunodepressione (in tutto 290mila pazienti).

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Figliuolo nella sua lettera riepiloga le indicazioni del ministero alla Salute e degli organi tecnici riguardo alla terza dose e sottolinea che al momento c’è ampia disponibilità di vaccini e la capacità di somministrazione è elevata. In altri Paesi, spiega, è in corso la cosiddetta “pandemia dei non vaccinati”, che “indica con forza la necessità di incrementare il ritmo di somministrazione delle terze dosi, nonché di proseguire con il completamento dei cicli vaccinali primari.

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Per questo le Regioni sono invitate a fare tre azioni. La prima è quella di “rinforzare l’opera di informazione e sensibilizzazione sulla vaccinazione, anche in relazione alla possibilità di programmarne la somministrazione in concomitanza con la vaccinazione antinfluenzale”. Nella seconda si chiede di precedere con l’accesso diretto, garantendo così ai cittadini “la possibilità aggiuntiva di accedere alla vaccinazione direttamente presso gli hub vaccinali senza prenotazione, accanto alle procedure consuete”. Infine si propone di “ricorrere in modo sistematico alla “chiamata attiva”, procedendo alla prenotazione dei soggetti interessati alla dose booster anche attraverso la rete della medicina del territorio, con il più ampio coinvolgimento dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e dei farmacisti”.

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Il generale mette anche le mani avanti sul futuro, che potrebbe vedere un allargamento delle persone coinvolte nella campagna. “Le Regioni agiranno analogamente in caso di futuro ampliamento dei gruppi target destinatari del ciclo vaccinale primario (popolazione pediatrica nella fascia 5 -11 anni) o della dose booster (ad esempio classi di età inferiori a 60 anni)”.

 

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