ROMA – Firmato il protocollo per i vaccini in azienda. Dopo un lungo confronto durato oltre 7 ore, sindacati e imprese – con l’avallo dei ministri Andrea Orlando (Lavoro) e Roberto Speranza (Salute) e il supporto dell’Inail – hanno chiuso un accordo che consentirà a tutte le imprese, a prescindere dalle dimensioni, di vaccinare i dipendenti che vorranno farlo.
Soddisfatto il ministro Orlando: “Accordo perfettibile, ma punto fermo”. Così anche le parti sociali. Luigi Sbarra (Cisl): “Un segnale di grande responsabilità”. Maurizio Casasco (Confapi): “Accordo non scontato, ma molto importante”.
Il testo si aggiunge al protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro – che viene aggiornato rispetto alle versioni del 14 marzo e del 24 aprile 2020, – e consentirà di andare più spediti nella campagna vaccinale. Si parte a maggio. Le imprese più piccole possono accordarsi con quelle più grandi o appoggiarsi alle strutture dell’Inail. Ruolo chiave per i medici aziendali.
Il canale aziendale sarà parallelo e non alternativo alla rete di vaccinazione ordinaria. E non si tradurrà in norme vincolanti: adesione volontaria di aziende e lavoratori. Tutte le imprese possono candidarsi, non c’è alcun requisito minimo di dipendenti e il vaccino sarà offerto a tutti i lavoratori a prescindere dalla tipologia di contratto.
Se la vaccinazione cade in orario di lavoro, il tempo necessario sarà equiparato a tutti gli effetti a orario di lavoro. Mentre conteranno come malattia i giorni successivi, necessari a smaltire eventuali effetti avversi. I costi per il piano vaccinale – spazi, logistica – sono a carico dell’azienda.
Si potrà fare ricorso al medico aziendale o in alternativa a strutture sanitarie in possesso dei requisiti per la vaccinazione o ancora a strutture Inail. Sarà predisposta adeguata formazione su piattaforma Inail per i medici coinvolti nelle vaccinazioni.
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