Vaccino russo Sputnik, Moratti chiede ad Arcuri di utilizzarlo. Aeroporti, Palalido e Fiera per le iniezioni

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La Regione Lombardia chiede al commissario Covid Domenico Arcuri e al governo di dare la precedenza agli ultra ottantenni nella consegna delle dosi di vaccini e di essere considerata dalla Protezione civile “soggetto attuatore” per la realizzazione dei centri di profilassi. La precisazione di Aifa, che ha chiesto di utilizzare il vaccino AstraZeneca solo sotto i 55 anni in attesa di ulteriori studi, mette a rischio l’avvio della fase 2 della campagna di vaccinazione di massa il 24 febbraio. Ma l’assessora al Welfare Letizia Moratti si rivolge al governo anche per chiedere di valutare la possibilità di utilizzare lo Sputnik, il vaccino russo.

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Bisogna iniziare a correre, per la fase 2 della vaccinazione. Per questo motivo la Lombardia insieme alle altre Regioni ha chiesto di distribuire le dosi di vaccino per la fase 2 in base alla quota di ultra ottantenni effettivamente assistiti, attraverso un meccanismo di solidarietà tra Regioni che cederanno inizialmente le dosi di vaccino Pfizer e Moderna, che possono essere somministrate anche alla popolazione più anziana per poi recuperarle nelle fasi successive. Entro lunedì, infatti, dovrebbero arrivare in Lombardia 379.080 dosi del vaccino Pfizer e 115.400 di quello Moderna, mentre per quanto riguarda quello prodotto da AstraZeneca ieri Arcuri ha fornito solo le cifre per tutto il territorio nazionale: per vaccinare gli under cinquanta 428 mila dosi entro l’8 febbraio, delle quali alla Lombardia spetterà il 17 per cento, 671 mila entro il 15 febbraio, 8,2 milioni a marzo e oltre 25 milioni ad aprile. Ecco perché, vista la consistente presenza di anziani nella popolazione lombarda, la vicegovernatrice e assessora regionale al Welfare Letizia Moratti ha chiesto al governo “l’adesione dell’Italia al piano d’incremento europeo della distribuzione dei vaccini Pfizer, l’opportunità di ampliare l’intervallo tra la prima e la seconda dose, la valutazione della possibilità di utilizzare il vaccino prodotto dalla Russia”. Su quest’ultimo punto, però, il governo ha risposto che la decisione sul vaccino russo spetta solo all’Ema. Il disco verde del governo, invece, sarebbe arrivato sulla richiesta di considerare la Regione tra i soggetti attuatori dei Centri vaccini, come è già accaduto per le mascherine e altri dispositivi.

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Alla riunione di ieri ha partecipato anche il neocoordinatore della campagna di vaccinazione Guido Bersolaso, che sta ultimando la composizione del suo staff. Tra le richieste ribadite da Moratti ad Arcuri anche quella ” di prendere in considerazione concretamente il tema degli specializzandi in maniera più completa e adeguata di quanto al momento previsto nella legge di Stabilità”. Nel frattempo il totalizzatore delle somministrazioni è salito a 344.081. Nei prossimi giorni Bertolaso inizierà gli incontro con le Ats per definire la mappatura degli spazi che potranno ospitare i Centro vaccini: a Milano si punterà sugli spazi disponibili al primo piano dell’hub Covid nei padiglioni della Fiera al Portello.

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Entro la settimana si concluderà una sperimentazione che permetterà di calcolare esattamente quante vaccinazioni sarà possibile effettuare ogni giorno e in quanto tempo in base al personale sanitario e amministrativo necessario. Tra gli altri spazi che potrebbero essere presi in esame, l’hangar dell’aeroporto militare di Linate, il Terminal T2 dello scalo di Malpensa, che è stato richiesto dall’Ats dell’Insubria, il Palalido a Milano, mentre sarebbe esclusa l’ipotesi di utilizzare anche alcuni spazi dei check-in di Linate. A Bergamo, potrebbe essere preso in considerazione il Palazzetto dello Sport. In ogni caso, i grandi spazi fino a 13.500 metri quadrati sarebbero riservati alla vaccinazione di massa, che riguarderà 6,6 milioni di persone. Per gli anziani saranno utilizzati luoghi più piccoli come le palestre e gli spazi pubblici di quartiere.

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