Vasco Rossi a Trento: l’arrivo dei 120mila e la scaletta del concerto

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La città di Trento, con i suoi 118 mila abitanti, apre le sue porte per accogliere un’altra Trento: quei 120 mila spettatori in arrivo con ogni mezzo da tutta Italia nel nome di Vasco Rossi. È l’apertura del tour dei record alla Trentino Music Arena, una radura alle porte della città di “27 ettari rock”, come li ha definiti il Blasco, per il primo evento di undici in programma, tutti già sold out con oltre 660 mila biglietti venduti.

Vasco, al via il tour con il concerto dei record a Trento

Molti sono in arrivo ma centinaia di ragazzi si sono accampati con tende e sacchi a pelo per accaparrarsi il posto migliore già di primo mattino all’apertura dei cancelli nella piana di San Vincenzo, restituita ai trentini dalla giunta autonoma dopo 20 anni di abbandono. Nella valle già risuona l’inno tipico dei fan del Komandante, anche se il concerto non è ancora iniziato e bisognerà aspettare le 21 di stasera: “Alè alè alè alè alè, Vasco, Vasco”. Ieri sera c’è stata una prova generale, un soundcheck allargato e aperto gratuitamente ai 15 mila iscritti al fanclub che naturalmente hanno anche acquistato il biglietto per la prima di stasera.

Ovvio che l’arrivo dei 120 mila preoccupi non poco gli amministratori della città e chi è chiamato a gestire traffico e ordine pubblico all’interno della valle e intorno all’Arena, stretta tra il fiume Adige e le montagne: “Abbiamo iniziato a lavorare a questo evento a gennaio, con 15 tavoli tecnici e 5 comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica”, ha spiegato il questore di Trento, Alberto Francini. “Impegnati sul campo ci saranno più di 500 uomini di tutte le forze di polizia coordinate dalla Questura”. E impegnati a controllare e indirizzare la folla ci saranno 600 steward.

Tutto intorno e ben al di là dell’ansia e dei momenti di panico che la gestione di un evento come questo può comportare, c’è però la gioia del popolo del Blasco che si ritrova con il suo Kom per fare festa. E anche per lanciare lo squillo di tromba necessario a tutto il settore della musica live che ritrova con Vasco i grandi eventi dopo tre anni di restrizioni causate dalla pandemia. Il Covid ha lasciato il segno anche nell’organizzazione: “Un operatore su tre ha cambiato lavoro”, sottolinea Roberto De Luca, il promoter di Live Nation Italia che organizza il tour di Vasco. “Nonostante gli aiuti messi in campo non tutti i cosiddetti lavoratori invisibili sono riusciti a riprendere il lavoro dopo i quasi tre anni di stop forzato”. La pandemia ha lasciato tracce anche nel pubblico, De Luca rivela che il venti per cento di quanti avevano acquistato in prevendita biglietti per altri concerti “ha rinunciato a utilizzarli per paura di trovarsi in situazioni di affollamento che considera ancora evidentemente a rischio per il covid”.

Non è il caso dei fan di Vasco. Sono tutti qui, e per questo primo evento i biglietti sono andati a ruba in poche ore. Non è il caso di Patrizia, una delle fan più attive del fanclub, partita da Roma dopo il turno di notte da infermiera, né è il caso delle sue “due complici una da Brescia e un’altra appena arrivata dalla Sicilia”. Patrizia cita Vasco e dice di essere “diversamente lucida ma concentratissima”. “Sono partita ieri alle 7 di mattina ma per Vasco si fa questo e altro. Lo seguo dall’85, avevo 16 anni, e arrivata a Roma per studiare ho incontrato Vasco e non l’ho più lasciato, grazie a un professore di letteratura e filosofia. Mi agganciò con Colpa d’Alfredo, una canzone che mi ha colpito tantissimo, anch’io stavo vivendo una storia particolare: Vasco ha questo di bello, che riesci sempre a identificarti nelle sue storie. Ho visto il primo concerto del Blasco nel ’90, Fronte del palco allo stadio Flaminio di Roma e da allora altri venti”. Dice di essere una studentessa in Vascologia “grazie ai social trovo compagni d’avventura ai concerti” e si aspetta da questo concerto “una bomba atomica d’amore, un po’ di pace dopo due anni difficili segnati dalla pandemia”.

Appena sceso dal treno Dario da Salerno ha il braccio ingessato al collo: “Mi sono rotto il polso qualche giorno fa cadendo vicino casa mia ma non potevo mancare. Ora dico: rompetemi anche l’altro, ma dopo il concerto per favore, al ritorno di Vasco non potevo e non potrei rinunciare”. Per altri concerti Dario ha fatto anche molto di più: “Ho dormito in tenda di fronte ai cancelli per assicurarmi i posti migliori: la mattina dopo il concerto ho avuto un collasso e al ritorno a casa ho dormito 24 ore di seguito. Ho degli amici che sono venuti in tenda già da tre giorni, acqua e da mangiare, hanno dieci power bank per assicurarsi i collegamenti con il telefono. Li ammiro, ma io non lo farei più”. In tenda magari no, ma in tasca ha due biglietti per altre due date del tour di Vasco. E con questo fanno tre. 

Scaletta (probabile) Vasco Rossi Trento

XI comandamento
L’uomo più semplice
Ti prendo e ti porto via
Se ti potessi dire
Senza parole
Amore… aiuto
…Muoviti!
La pioggia alla domenica
Un senso
L’amore l’amore
Interludio 2022
Tu ce l’hai con me
C’è chi dice no
Gli spari sopra
…..Stupendo
Siamo soli
Una canzone d’amore buttata via
Ti taglio la gola
Rewind
Delusa
Eh… già
Siamo qui
Sballi ravvicinati del terzo tipo
Toffee
Sally
Siamo solo noi
Vita spericolata / Canzone
Albachiara

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