Venezia 78. Chalamet, Zendaya, Brolin, Isaac, Bardem: parata di star per ‘Dune’

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Dieci divi di Hollywood alla Mostra del cinema. Come annunciato Venezia torna a essere il tappeto rosso delle star, il trampolino di lancio per gli Oscar e un ottimo volano per la stagione cinematografica che riparte in questi giorni con la sfida del Green pass. Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Skarsgård, Zendaya e Javier Bardem calcano stasera il tappeto rosso insieme al regista Denis Villeneuve per l’attesa anteprima di Dune, il kolossal fantascientifico che il regista di Arrival e Blade Runner ha scelto di adattare dal romanzo di Frank Herbert del 1965 (già portato sullo schermo da David Lynch).

Venezia 78, ‘Dune’ con Timothée Chalamet alla Mostra e poi in sala

Il film sarà nelle sale il 16 settembre e il regista canadese ha ribadito l’importanza di vederlo sul grande schermo. “Siamo tutti d’accordo che la priorità deve essere la sicurezza, ma se il pubblico si sente sicuro lo incoraggio a vedere questo film al cinema, perché è stato pensato, scritto e girato per lo schermo più grande possibile, noi abbiamo lavorato per offrire un’esperienza quanto mai immersiva e il cinema è lo strumento di questo linguaggio. Se ci sarà un secondo film? Non sono io che devo fare bilanci ma alla Warner sono molto orgogliosi del risultato, vedremo come andrà col pubblico, sono tempi difficili per tutti”.

Le due ore e mezza di immagini straordinarie, intense interpretazioni, bellissima musica di Hans Zimmer e potenti effetti speciali trasportano lo spettatore in un viaggio mitico dove Paul Atreides (Timothée Chalamet), giovane brillante e dotato di talento destinato a essere un nuovo eroe, deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Popoli avidi e violenti combattono per accaparrarsi la spezia, preziosa risorsa esistente capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana, come sanno bene gli indigeni capeggiate da Stilgar (Javier Bardem) e Chani (Zendaya). Solo chi riuscirà a sconfiggere le proprie paure sopravviverà.

“Quando ho letto il romanzo da ragazzo mi aveva colpito il viaggio alla ricerca dell’identità attraverso un’altra cultura, la relazione con la natura, questa sensazione di isolamento e la malinconia di Paul Atreides con l’eredità che aveva alle spalle. Questo mi ha commosso”, spiega Villeneuve. Che poi aggiunge scherzando: “La sfida più grande delle riprese è stato affrontare i capelli di Timothée perché sono vivi e ho dovuto gestire il suo taglio di capelli. Più seriamente: ho cercato di trovare un equilibrio tra informazioni che il pubblico che non ha letto il libro doveva avere per capire la storia e lo sforzo per renderlo più cinematografico possibile”.

L’arrivo di Timothée Chalamet al Lido  (ansa)

Timothée Chalamet, applaudito per la sua performance, ha raccontato che Villeneuve gli ha chiesto di dimenticare tutto quello che era stato fatto prima. “È un progetto che ho seguito fin dall’inizio, mi sono lasciato guidare da Denis, ci siamo appoggiati uno all’altro durante il processo. Spero ci sarà una seconda parte, sarebbe un sogno”. “Timothée ha un’intelligenza molto forte”, interviene il regista, “abbiamo discusso tanto, gli ho dato fiducia e lui ha dimostrato che era ben riposta. La prima scena era con l’immensa Charlotte Rampling e il personaggio di Paul ha mostrato la sua potenza e genialità. Davanti alla macchina da presa si è trasformato, non mi sono sbagliato scegliendolo”.

Sul valore profetico e politico del romanzo portato poi nel film il regista dice: “Herbert negli anni Sessanta ha fatto un ritratto del ventesimo secolo che è diventato una previsione di quello che è accaduto nel ventunesimo. I pericoli della la miscela tra religione e politica, l’effetto del colonialismo, le figure messianiche, i problemi ambientali: questo libro è vissuto con me negli anni e man mano è diventato sempre più attuale. Speravo che non fosse così ma il film parlerà al mondo oggi più di quanto abbia fatto 40 anni fa. Questo è il momento di arrabbiarsi e imporre dei cambiamenti, spero che si possa ancora agire, dare un esempio”.

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