Venezia 79, il giorno di Hugh Jackman: il programma e i film dell’ottava giornata

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Dopo aver fatto vincere un Oscar a Anthony Hopkins per The Father il regista e drammaturgo francese Florian Zeller è in concorso a Venezia con il drammatico The Son che non è un sequel del suo film precedente, seppure c’è Hopkins nel ruolo del padre del protagonista, ma una riflessione “sul senso di colpa, sui legami familiari e, in ultima analisi, sull’amore” dice il regista. Ci riuscirà anche con Hugh Jackman?

Nel film l’attore è Peter, la cui vita frenetica con un lavoro impegnativo, un neonato avuto dalla nuova compagna Beth (Vanessa Kirby), viene sconvolta quando l’ex moglie Kate (Laura Dern) mette in guardia Peter che il loro figlio diciassettenne Nicholas non va a scuola da mesi ed è tormentato, distante e arrabbiato. Peter si sforza di prendersi cura di Nicholas come avrebbe voluto che suo padre (Hopkins) si fosse preso cura di lui, mentre si destreggia tra il lavoro, il nuovo figlio avuto da Beth e l’offerta della posizione dei suoi sogni a Washington.

Hugh Jackman, la prima volta alla Mostra

È la prima volta che l’attore australiano sbarca al Lido e attraccando a Venezia twitta: “Sono onorato di sedere accanto a Florian Zeller per discutere del nostro film The son“. Cinquantatre anni l’ex Wolverine degli X-men debutta alla Mostra con un ruolo intenso e drammatico dopo che negli ultimi anni ci ha conquistato con le sue doti di ballerino e cantante. Prima per Les Misérables per cui ha conquistato il Golden Globe come miglior attore in un film commedia o musicale e la candidatura all’Oscar al miglior attore, ai BAFTA e agli Screen Actors Guild Awards. E poi è arrivato The greatest showman che raccontava la straordinaria avventura a colpi di canzoni e performance di Barnum, l’inventore del circo dei freaks un  musical acclamato dalla critica (meno bene sono andati gli incassi) dove recita insieme a Zac Efron, Zendaya, Michelle Williams e Rebecca Ferguson e che nel 2019 – prima del lockdown – era scaturito in un tour musicale in Europa e Stati Uniti d’America. 

Il concorso

L’altro film in concorso di oggi è il francese Saint Omer ispirato a un fatto di cronaca vera. La regista di origini senegalesi Alice Diop ha assistito al processo a una donna che aveva ucciso la figlioletta, abbandonandola su una spiaggia in Francia con l’alta marea. Mentre il processo va avanti, le parole dell’accusata e le deposizioni dei testimoni sconvolgeranno le certezze di Rama, e metteranno in discussione anche la nostra capacità di giudizio.

Casey Affleck e il sogno che si avvera

Fuori concorso c’è il film con Casey AffleckDreamin’ wild. Che si chiede cosa succederebbe se un sogno d’infanzia si avverasse all’improvviso e trent’anni più tardi del previsto. E’ quanto accade al cantautore Donnie Emerson (Affleck). Il sogno di avere successo si realizza improvvisamente e inaspettatamente quando si sta avvicinando ai cinquant’anni. E se ciò da un lato porta con sé la speranza di seconde occasioni, dall’altro lato evoca anche i fantasmi del passato frammisti a emozioni a lungo sepolte, mentre Donnie, il fratello Joe e l’intera famiglia si ritrovano a fare i conti con la fama recentemente conquistata.

Tra gli altri appuntamenti al Lido la presentazione in Orizzonti Extra di Notte fantasma, un film scritto e diretto da Fulvio Risuleo con Edoardo Pesce e Yothin Clavenzani. Che racconta un’avventura lunga una notte tra le pieghe della quotidianità, della percezione e delle vite personali dove un giovane di seconda generazione e un poliziotto che non ha paura di abusare del proprio potere si incontrano e scontrano.

‘Bentu’, il ritorno di Mereu

Ancora cinema italiano alle Giornate degli autori dove viene presentato Bentu di Salvatore Mereu. La terra sarda senza fronzoli né effetti speciali è protagonista insieme ad un anziano contadino e un ragazzo. Bentu (Vento) è una storia sul tempo e la capacità di saperlo vivere senza fretta, un film sul rapporto tra i due protagonisti e sulla pazienza, che con il nostro correre quotidiano abbiamo dimenticato. Dopo Assandira, presentato alla Mostra nel 2020, Mereu torna al Lido con un film che rende giustizia alla lentezza, restituendo centralità all’ambiente e ai suoi ritmi a dispetto della frenetica bulimia del vivere moderno.

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