Venezia 79, sul doc ‘Marcia su Roma’, Barbera: “Il cinema è un spazio di libertà”

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Alberto Barbera, direttore del festival di Venezia, torna sulle polemiche sollevate nelle scorse ore da alcuni esponenti di centrodestra dopo la presentazione, fuori concorso in apertura del festival, del documentario Marcia su Roma del regista irlandese Mark Cousins.

Il regista Mark Cousins

Il regista Mark Cousins 

“La Mostra del Cinema è uno spazio di libertà d’espressione e non prende posizioni politiche, non fa nulla per qualcuno né contro qualcuno in ambito politico”, ha sottolineato Barbera aggiugendo che  il festival “è una festa della libertà, che ospita opere che presentano il punto di vista degli autori. Viviamo in un paese in cui c’è libertà di espressione – ha aggiunto il direttore della Mostra  – la responsabilità di quello che viene detto è dell’autore che ha realizzato l’opera”.

Quindi Barbera ha voluto ricordardare che “la Mostra presenta film di tutto il mondo, di tutte le provenienze, di tutte le idee e di tutte le espressioni politiche immaginabili. È dunque, uno spazio libero, e aperto all’esposizione delle proprie idee, al confronto e al dialogo”.

Venezia 79, l’arrivo della madrina Rocío Morales accolta dal presidente della Mostra Barbera

L’interrogazione parlamentare di FdI

Nelle scorse ore Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia, che era alla Mostra mercoledì 31 agosto, giorno dell’apertura del festival, ha annunciato di aver presentato un’interrogazione parlamentare al ministro Dario Franceschini sulla presenza del documentario a Venezia 79.

“Ho presentato un’interrogazione al ministro Franceschini, dal momento che il festival è finanziato con denaro pubblico, senza voler fare alcun tipo di censura, per conoscere come è possibile che la giuria abbia ammesso, con le regole della campagna elettorale in piena par condicio, un docu-film all’interno del quale c’è la leader più apprezzata dagli italiani della prima forza politica nazionale. Vorrei sapere se questo non si debba considerare violazione della par condicio”.

La replica di Rita dalla Chiesa

E oggi sulla proiezione del doc a Venezia arriva anche la replica di Rita dalla Chiesa, candidata alle prossime elezioni con Forza Italia. Per dalla Chiesa la scelta di presentare il documentario a 20 giorni dal voto in Italia, “è stata di pessimo gusto, sicuramente ci sono stati due pesi e due misure”, ha detto aggiundendo di essersi “rassegnata al blocco per l’uscita della fiction su mio padre perché c’era una legge, e io sto attenta alle regole, ma poi vedere che al Festival di Venezia permettono la presentazione di un documentario come Marcia su Roma lo trovo come minimo poco equo”.

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