Venezia 80, i sei registi in gara e gli attori italiani alla Mostra: De Angelis, Costanzo, Diritti, Garrone, Sollima, Castellitto

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VENEZIA – Sei in gara per il Leone d’oro e tantissimi titoli “made in Italy” nelle altre sezioni. In questa ottantesima edizione della Mostra del cinema di Venezia, che il direttore Alberto Barbera non vuole definire “autarchica”, c’è sicuramente la celebrazione del cinema italiano con un numero di film da record in gara e molte altre produzioni fuori concorso.

Venezia, sei italiani in gara e il ritorno di Woody Allen e Roman Polanski. Apre il ‘Comandante’ di Favino dopo il forfait di Guadagnino

Il ‘Comandante’ Favino a bordo del sommergibile

Cominciamo con i sei film a caccia del Leone. Si parte con Comandante di Edoardo De Angelis, protagonista Pierfrancesco Favino, film d’apertura dopo il forfait del film di Luca Guadagnino a causa dello sciopero a Hollywood. Scritto da Sandro VeronesiDe Angelis, il film racconta la vera storia del Comandante Salvatore Todaro, leggendario eroe dei mari, protagonista di una pagina di storia alla guida del sommergibile Cappellini della Regia Marina. Nell’ottobre del 1940 nell’Atlantico un mercantile belga attacca il sommergibile, scoppia la battaglia e il mercantile viene affondato. A questo punto Todaro prende una decisioni storica: salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad annegare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare.

‘Comandante’, il film con Pierfrancesco Favino che apre la Mostra del cinema di Venezia

Bellissima Cinecittà e il sogno del cinema anni Cinquanta

È ambientato invece nella Cinecittà anni Cinquanta Finalmente l’alba, viaggio lungo una notte di una ragazza che diventa la protagonista di ore per lei memorabili che da ragazza la trasformeranno in donna sul set di un peplum sulla prima donna faraone dell’Egitto. Nel cast Rebecca Antonaci, Lily James, Joe Keery, Rachel Sennott, Alba Rohrwacher e Willem Dafoe. Saverio Costanzo torna al cinema dopo la parentesi seriale de L’amica geniale con il film che dopo Venezia sarà nelle sale il 14 dicembre.

‘Lubo’, Giorgio Diritti racconta la storia degli jenish, i rom in Svizzera

Lubo di Diritti contro ogni discriminazione

“Un film sul senso dell’educare, sull’amore, su leggi disumane e discriminatorie che generano un male che si espande come una macchia d’olio nella vita di chi le subisce, modificandone il percorso e i valori, producendo dolore, rabbia e violenza, ma nel caso di Lubo, anche la volontà di reagire con un immenso amore per la vita e per i propri figli”. Così Giorgio Diritti descrive il film che lo riporta a Venezia: Lubo.  Liberamente ispirato al romanzo Il seminatore di Mario Cavatore, il film ha per protagonista Franz Rogowski che incarna un nomade, un artista di strada che nel 1939 viene chiamato nell’esercito elvetico a difendere i confini nazionali dal rischio di un’invasione tedesca. Poco tempo dopo scopre che sua moglie è morta nel tentativo di impedire ai gendarmi di prendere i loro tre figli piccoli, strappati alla famiglia in quanto Jenisch, come da programma di rieducazione nazionale per i bambini di strada. Lubo sa che non avrà più pace fino a quando non avrà ritrovato i suoi figli e ottenuto giustizia per la sua storia e per quella di tutti i diversi come lui.

‘Io capitano’, il nuovo film di Garrone nell’inferno della Libia

L’Odissea africana di Matteo Garrone

A quattro anni dal successo di Pinocchio arriva il nuovo film di Matteo Garrone, un’esplorazione nei viaggi di speranza di chi lascia il proprio paese in cerca di una nuova vita. Io capitano, scritto con Massimo Ceccherini, Massimo Gaudioso e Andrea Tagliaferri, racconta infatti il viaggio avventuroso di due giovani, Seydou e Moussa, che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa. Un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare. 

‘Adagio’ a Venezia, Stefano Sollima torna nella sua Roma

Ritorno in una Roma incendiaria per Stefano Sollima

Un film corale per Stefano Sollima che dopo le esperienze americane di Soldado, Sicario e Senza rimorso, la serialità di Gomorra e Zerozerozero torna nella sua città, Roma per chiudere la trilogia iniziata con A.C.A.B. e Suburra. In una Roma incendiaria Manuel, un ragazzo di sedici anni, cerca di godersi la vita come può, mentre si prende cura dell’anziano padre. Vittima di un ricatto, va a una festa per scattare alcune foto a un misterioso individuo ma, sentendosi raggirato, decide di scappare. Si ritrova così inseguito dai ricattatori che si rivelano essere estremamente pericolosi e determinati a eliminare quello che ritengono uno scomodo testimone. Manuel capisce di essere invischiato in qualcosa che è più grande di lui e sarà costretto a chiedere protezione a due ex-criminali, vecchie conoscenze del padre. Un cast ricco: Pierfrancesco Favino, Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Adriano Giannini, Gianmarco Franchini, Francesco Di Leva, Lorenzo Adorni, Silvia Salvatori.

Pietro Castellitto è Enea, debuttante in concorso

A 31 anni Pietro Castellitto debutta in concorso dopo la bella esperienza de I Predatori di qualche anno fa. Qui al centro di Enea, un’amicizia maschile fra due giovani interpretati dalla stesso Castellitto jr. e da Giorgio Quarzo Guarascio, vero nome del cantautore romano Tutti Fenomeni. Enea rincorre il mito che porta nel nome, lo fa per sentirsi vivo in un’epoca morta e decadente. Lo fa assieme a Valentino, aviatore appena battezzato. I due, oltre allo spaccio e le feste, condividono la giovinezza. Amici da sempre, vittime e artefici di un mondo corrotto, ma mossi da una vitalità incorruttibile. Oltre i confini delle regole, dall’altra parte della morale, c’è un mare pieno di umanità e simboli da scoprire. Enea e Valentino ci voleranno sopra fino alle più estreme conseguenze. Nel cast anche papà Sergio. 

‘L’ordine del tempo’, il film di Liliana Cavani a Venezia (dove è premiata col Leone d’oro)

Cavani, Ramazzotti, DiCostanzo, gli altri italiani

Premiata con il Leone doro alla carriera la signora del cinema italiano Liliana Cavani, 90 anni compiuti da pochi mesi, presenta L’ordine del tempo, film corale con Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Valentina Cervi, Ksenia Rappoport e Edoardo Leo. Liberamente ispirato al libro L’ordine del tempo del fisico Carlo Rovelli il film racconta i segreti, i sogni, le frustrazioni di un gruppo di amici riuniti a Sabaudia per i cinquant’anni di una di loro mentre un meteorite si sta dirigendo verso la Terra. Da una grande regista con tanta esperienza alle spalle ad un’esordiente: in Extra il debutto alla regia di Micaela Ramazzotti, Felicità, storia di una famiglia storta, di genitori egoisti e manipolatori, un mostro a due teste che divora ogni speranza di libertà dei propri figli. Desirè è la sola che può salvare suo fratello Claudio e continuerà a lottare contro tutto e tutti in nome dell’unico amore che conosce, per inseguire un po’ di felicità. Oltre alla regista nel cast Max Tortora, Anna Galiena, Matteo Olivetti e Sergio Rubini.

E poi ancora The penitent di Luca Barbareschi da David Mamet, storia di uno psichiatra, che vede la sua vita e la sua carriera andare in rovina, dopo aver rifiutato di testimoniare a favore di un ex paziente; il doc Enzo Iannacci Vengo anch’io di Giorgio Verdelli e il cortometraggio Welcome to Paradise di Leonardo Di Costanzo. Nella sezione Orizzonti El paraiso di Enrico Maria Artale con Edoardo Pesce, Invelle, il film animato di Simone Massi (40.000 fotogrammi disegnati a mano uno per uno), Una sterminata domenica di Alain Parroni, storia di giovani del litorale romano. 

Gli oceani sono i veri continenti di Tommaso Santambrogio, film d’apertura in concorso alle Giornate degli Autori racconta tre storie sullo sfondo di una Cuba decadente: quella dei giovani Alex e Edith, l’anziana Milagros e i bambini Frank e Alain.

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