VENEZIA. C’è un norvegese, un austriaco, un gallese e ora un argentino… Se è la classica barzelletta, alla fine a ridere sono solo i veneziani. La multinazionale di Zanetti se la gode, ride a crepapelle, piange la Fiorentina. C’è da sospettare che Aznavour fosse tifoso della Viola. Venezia è sempre triste per chi viene dalla Toscana per motivi di calcio. Una linea abituale per i turisti. E la squadra di Italiano, francamente, quella vista al Penzo, sembrava in gita di piacere.
<< La cronaca della gara >>
Gran colpo d’occhio
In un gran colpo d’occhio, si comincia. Zanetti fa riposare Caldara e gioca Svoboda. E a difesa dei pali si affida alla grande esperienza internazionale di Romero. Italiano affida le chiavi del centrocampo a Amrabat che parte bene, ma poi un po’ si affloscia. Per 25′ il match lo fa la squadra ospite, con un giro palla ordinato e intenso. Il Venezia fa pressing a tutto campo ma, forse un po’ impaurito, cerca quasi sempre la soluzione Henry, il totem avanzato, anziché costruire dal basso.
Zanetti si fa sentire, il Venezia cambia
Cosa che non piace al tecnico di casa. È lui a ordinare pochi palloni svolazzanti, e il fraseggio ritrovato e corto fa bene ai veneti e male alla Viola che si impigrisce. Cresce invece la manovra di casa, puntellata dal contrasto di Vacca, dalla corsa intelligente di Busio, dalla eleganza stilistica di Aramu, che a tratti ricama. Johnsen offre la solita cifra dinamica elevatissima al match, ma con poca lucidità e concretezza. E anche qui il match fa pari e patta con Sottil, sul lato opposto, che inizialmente si impone a Ebuehi, al debutto, con un traversone basso che attraversa l’area senza trovare un finisseur, ma poi si sgonfia.
Fiorentina abbaia ma morde Aramu
Una smanacciata di Romero su tiro rintuzzato di Bonaventura è lo scarso prodotto interno lordo della industria pedufatturiera di Italiano. Terracciano si annoia, esce a un certo punto quasi ino a centrocampo. Ma quando la linea alta dell’offside non funziona e Busio lancia Henry, la frittata è fatta. Il portiere è saltato e Aramu deve solo appoggiare in rete la palla che fa esplodere di entusiasmo il Penzo. Non c’è reazione, al riposo è 1 a 0. Di opportunismo puro.
Venezia più lucido nel secondo tempo
Italiano mette Benassi terzino al posto di Odriozola già ammonito. L’impatto non è quello voluto. Il reggiano si distingue in avvio solo perché un suo pestone mette fuori causa Johnsen. Attendi una Fiorentina più concreta, più cattiva, più concentrata nel tentativo di agganciare il quarto posto in classifice, invece al Giglio l’acqua salata fa male. Appassisce, perché al contrario il sistema di gioco “dai e vai” (la Misericordia non è così lontana) degli arancioneroverdi funziona. Eccome. Cresce Vacca che è più frangiflutti del Mose, Busio ha idee e Aramu continua a deliziare. La densità in pressione scardina il sistema di Italiano, e tra i viola, chiedete a Bonaventura e Sottil, comincia a serpeggiare il malumore. Resta poco il costrutto veneto, in termini di occasioni, anche se le azioni sono efficaci e ben architettate. Svoboda e Ceccaroni cancellano Vlahovic, Haps prende le misure a Sottil che chiude la sua serata no con una doppia ammonizione. E Italiano non apprezza. In contropiede Aramu fugge via sul filo del fuorigioco, viene abbattuto da Terracciano, salvato dall’espulsione solo perché il capitano veneto era in off side.
Vlahovic, unico brivido per la Viola
Solo nel finale, dopo che Zanetti ha perso i suoi riferimenti più efficaci nella manovra, la Fiorentina ha un paio di guizzi, ma Gonzales, sull’unico errore di un monumentale Ceccaroni, cerca una giocata da solista e viene fermato, mentre Vlahovic al 92′ gioca la sua unica palla gol e vede il diagonale dal limite uscire di millimetri. Diciamolo: sarebbe stato un premio immeritato.
VENEZIA: (4-4-2): Romero; Ebuehi, Ceccaroni, Svoboda, Haps; Ampadu, Vacca (20′ st Crnigoj), Busio; Aramu (41′ st Caldara), Henry (41′ st Heymans), Johnsen (4′ st Okereke). All. Zanetti.
FIORENTINA (4-3-3): Terracciano; Odriozola (1′ st Benassi), Milenkovic, Igor, Biraghi; Bonaventura (29′ st Maleh), Amrabat (11’st Torreira), Duncan (36′ Pulgar); Callejon (11′ st Gonzalez), Vlahovic, Sottil. All. Italiano
Arbitro: Massimi di Termoli
Reti: 36′ pt Aramu
Note: espulso Sottil, doppia ammonizione; ammoniti Amrabat, Odriozola, Benassi, Zanetti, Ceccaroni, Sottil, Henry
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