Verso il G8, l’ex sindaco Pericu: “Non solo scontri: a Genova c’erano idee ma i governi erano sordi”

Pubblicità
Pubblicità

Nei giorni del G8 Palazzo Ducale ospitò gli incontri dei leader dei paesi più industrializzati al mondo: rientriamo in quelle sale insieme all’allora sindaco di Genova Giuseppe Pericu. Come si arrivò a quelle giornate? Pericu ripercorre le fasi in cui svolsero preparativi e organizzazione, fino alla decisione di blindare il centro città, trasformato in zona rossa (“Prefettura e questura ci comunicarono che grate altissime avrebbero chiuso totalmente il centro: una scelta che accentuò la contrapposizione tra autorità governativa e movimento no global”). L’avvicinamento al G8 fu segnato anche da una tensione crescente dovuta a voci di possibili attentati terroristici, che sfociò negli scontri e nelle violenze in piazza. “Le inchieste giudiziarie hanno accertato le responsabilità personali – osserva Pericu- ma un’inchiesta parlamentare avrebbe potuto accertare perché non fu definita in modo adeguato la presenza dei movimenti che venivano da fuori, perché non è stato garantito lo svolgersi delle manifestazioni in modo corretto e se ci furono o no disposizioni che portarono le forze dell’ordine a essere desiderose di reprimere le manifestazioni piuttosto che farle svolgere pacificamente”.

Intervista di Alberto Puppo

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *