Verstappen vince a Suzuka, è campione del mondo. Leclerc 2° al traguardo, retrocesso 3°. Perez lo scavalca

Pubblicità
Pubblicità

Max Verstappen vince la gara lotteria nella pioggia di Suzuka. E anche il jackpot per il titolo Mondiale: è il suo 2° di fila, stavolta con 4 gare d’anticipo. A favorire la corona, Charles Leclerc: che chiude alle sue spalle ma viene penalizzato di 5′ e retrocesso 3°, Sergio Perez sull’altra blu lo scavalca. La Fia assegna tutti i punti a disposizione, considerando gara piena per raggiungimento del tempo limite. Neanche Max se lo aspetta.

Sainz subito fuori, trattore a bordo pista

La rossa di Carlos Sainz fuori dai giochi al primo giro. Lo spagnolo slitta sul bagnato e finisce fuori pista, colpendo le barriere. Nel terrore di essere colpito dagli altri: la visibilità in pista è pari a zero. Per fortuna, non succede niente. Anche se un trattore che entra a bordo pista crea il panico e riporta alla memoria Suzuka 2014 e Jules Bianchi: il francese colpì un mezzo di soccorso, finì in coma, 9 mesi dopo morì.

Il doppio ritiro, la rimonta e poi il dominio: il mondiale di Verstappen tappa per tappa

Il primo giro, poi la bandiera rossa

La corsa vera e propria dura 45 minuti di fatto, dopo l’interruzione al termine del primo giro quando succede di tutto. Nel diluvio e negli spruzzi dell’acqua nell’aria, le macchine partono sotto i semafori tutti su gomme intermedie. Un rischio: alzao Leclerc scatta bene, meglio di Verstappen, attacca l’olandese all’interno e lo supera, ma Max con un’ottima staccata si riprende la posizione dalla parte migliore della pista. La sua corsa sembra andare subito in discesa. Invece. Dietro di loro succede di tutto nel primo giro tra gli spruzzi dell’acqua alzati dalle macchine che azzardano e partono da ferme con gomme intermedie (nel caso fosse dato il via dietro safety, il regolamento impone per tutti pneumatici da pioggia): Vettel tocca Alonso, Albon va in ghiaia (problemi al motore e ritiro), Zhou si gira.

F1, diretta Gp del Giappone: Verstappen vince ed è campione del mondo, sul podio Perez e Leclerc

Sainz: “Non si vedeva nulla”

Ma soprattutto Sainz perde, da solo, la Ferrari in curva 8 e provoca prima la safety e poi la bandiera rossa che interrompe la gara dopo appena 8 minuti, al 3° giro. Prega perché non lo colpiscano, non c’è visibilità, gli spruzzi dell’acqua annebbiano tutto: “Queste sono cose che succedono in queste condizioni, la verità è che non vedevo niente già in partenza. Ho provato a uscire dalla scia di Checo perché c’era tanta acqua. Quando mi sono spostato però ho trovato più acqua e sono andato in acquaplaning e in testacoda. Il problema è arrivato dopo: ero fermo a metà pista, tutti arrivavano e sapevo che non mi vedevano. Li praticamente sei nelle mani di Dio, perché non sai se ti vedono o no. Non vediamo niente con queste macchine, a prescindere dalle gomme intermedie o da bagnato estremo. Se non vedi va tutto a fortuna, guidi senza riferimenti. Neanche dietro la safety car vedi niente. E poi la gomma intermedia è talmente tanto più veloce della wet che tutti vogliamo sempre partire con la intermedia. Ma se piove tanto la intermedia genera troppo acquaplaning. Questo ti mette in difficoltà. Ma il vero problema è che gli altri non ti vedono se fai un testacoda. Questo è quello che mi preoccupa”.

Trattore in pista a Suzuka: la rabbia di Gasly e il precedente tragico di Jules Bianchi

Il papà di Bianchi: “Nessun rispetto per Jules”

Lo spagnolo nell’impatto con le barriere fa saltare un cartellone che sfiora la Mercedes di Hamilton poi si appicca sul muso dell’Alpha Tauri di Gasly. Il francese, annunciato in Giappone pilota di Alpine nel 2023, partito dalla pit lane per vari cambi, non vede più niente. Tranne il trattore a bordo pista. Pierre urla (“cos’è questo, ci sono passato accanto, è inaccettabile”), pensando al mezzo di recupero contro il quale proprio a Suzuka nel 2014 si schiantò Jules Bianchi, il francese finì in coma e morì 9 mesi dopo. Se ne lamentano in tanti. E sui social arriva subito il post di papà Bianchi, Philippe: “Nessun rispetto per la vita dei piloti, nessun rispetto per Jules. Incredibile”. Incredibile, sì. Gasly, che rientra ai box per cambiare l’ala, finisce sotto inchiesta (rimandata al post gara) per aver guidato troppo velocemente, sui 250 km/h, ritornando in pista dopo il passaggio in garage: la bandiera rossa era già stata esposta.

L’annuncio della ripresa della gara dietro la safety car dopo circa 40 minuti (alle 7.48) viene invece sospesa. Il tempo passa. Solo dopo un’ora e mezza, alle 9.15, la direzione gara dà il via dietro la vettura di sicurezza, tutti per regolamento con gomme da bagnato. 45 i minuti a disposizione per correre. Almeno non si ripete Spa 2021 dove in condizioni simili, col diluvio in pista e la gara interrotta più volte, la corsa si chiuse dopo due giri dietro la safety car con Verstappen vincitore e mille polemiche (regole cambiate da allora).

La ripartenza, Verstappen se ne va

Max tiene la posizione alla ripartenza, Charles gli sta dietro. Cominciano subito dopo i passaggi ai box per montare le gomme intermedie: Vettel e Latifi sono i primi, i due si strusciano anche in pit lane (incidente notato ma nessuna conseguenza). A seguire gli altri (Bottas, Norris) e quindi i due duellanti, Max e Charles, il monegasco ha una sosta lunga. A 20 minuti dal termine, Leclerc chiede di tornare ai box, gli dicono che perderebbe 5 posizioni. Rimane fuori. Anche se soffre sulle gomme e comincia a perdere terreno. Resiste. Ma gli attacchi di Perez negli ultimi giri lo costringono all’errore. Va lungo nell’ultima chicane, una manovra che viene valutata e penalizzata subito: 5 secondi, Perez lo scavalca in cassifica, Verstappen campione del mondo.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *